(9Colonne) – Berlino, 9 feb – Il tempo passa e le abitudini si modificano. Oggi le rotte dei capitali in fuga non hanno più nella Svizzera il loro punto di arrivo, ma al contrario: dalla Svizzera si parte con valigie colme di denaro per andare a depositarlo nelle banche dei paesi vicini. Lo documenta oggi una lunga e dettagliata inchiesta del quotidiano economico Handelsblatt, che ha mandato i suoi cronisti a Jestetten, villaggio tedesco a ridosso del confine. La “piazza finanziaria” di Jestetten – cinquemila abitanti – consiste in due sportelli, rispettivamente della Banca Popolare e della Cassa di Risparmio. Le potenti macchine parcheggiate davanti ai due modesti uffici hanno quasi tutte la targa svizzera. “In pochi giorni – confida il direttore di una delle due filiali – abbiamo registrato versamenti per 500 mila euro”. Perché gli svizzeri scelgono le banche tedesche? “Per ragioni fiscali”, risponde il funzionario. E perché a Jestetten, come nel resto della Germania, gli interessi sui depositi possono arrivare al 3%, mentre Ubs e Credit Suisse non si spingono oltre lo 0,125%.
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