Società

CAOS A PIAZZA AFFARI, ORDINE SBAGLIATO SU ENI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

(WSI) – Quanti trader sono stati truffati da Borsa Italiana venerdi’? Difficile dirlo, fin quando non si faranno vivi direttamente uno a uno. Si spera che cio’ accada, perche’ quel che e’ accaduto a Piazza Affari nel trading del titolo ENI, non e’ degno di una borsa che abbia (o aspiri a) una reputazione da mercato azionario dell’occidente industrializzato.

In breve venerdi’ nell’ora finale delle contrattazioni un operatore (diremo il nome in seguito) ha sbagliato ad inserire un ordine su Eni in denaro di quantità inusitatamente elevata (sembra 2 milioni di pezzi), il che ha fatto letteralmente schizzare il prezzo del titolo a piu’ alta capitalizzazione del listino italiano.

Alle 16:26 l’agenzia Ansa ha messo in rete la seguente notizia:


BORSA: ENI SOSPESA, ATTIVATA PROCEDURA GESTIONE ERRORI

16:26 MILANO (ANSA) Eni è stata sospesa dalle contrattazioni di Piazza Affari per decisione di Borsa Italiana che ha attivato la procedura di gestione errori a causa dell’ immissione di un ordine errato.

Ebbene, trattandosi di un errore Borsa Italiana ha annullato tutte le operazioni su Eni fatte da quell’operatore ma la cosa davvero assurda e’ che non e’ stato rettificato il valore dell’indice Mib30 e di conseguenza dei derivati ad esso collegati, cioe’ Fib e MiniFib.

Così facendo gli stop automatici su alcuni dei certificati emessi da varie banche, tra cui ABN-Amro, ed da molti altri istituti di credito, sono scattati facendo registrare notevoli perdite ai possessori di tali strumenti.

Pochi minuti dopo la sospensione, Borsa Italiana ha comunicato la riammissione di Eni alle contrattazioni. L’Ansa ha dato la notizia in questi termini:


BORSA MILANO: ENI RIAMMESSA DOPO PROCEDURA ERRORE, -0,12%

16:32 MILANO (ANSA) Eni è stata riammessa alle contrattazioni di Piazza Affari dopo la procedura di errore attivata per l’ immissione di un ordine sbagliato. Il titolo cede lo 0,12% e quota 16,91 euro.

Il fatto e’ che, per i trader, gli operatori istituzionali e i fund manager che hanno seguito la faccenda (alcuni hanno guadagnato, alcuni hanno perso parecchie centinaia di migliaia di euro) al momento dell’immissione dell’ordine sbagliato da parte di quell’operatore l’indice Mib30 è schizzato a +1,60% (circa), poi quando Borsa Italiana ha riammesso le Eni alle contrattazioni il Mib30 è “risprofondato” a +0,10%.

E’ sufficiente controllare i grafici interattivi pubblicati in Prima Pagina da Wall Street Italia: la curva si impenna in verticale in pochi tick da 21.100 a 21.400 per il Mibtel e nello stesso arco di tempo da 28.250 a 28.750 per il Mib30; ambedue gli indici poi scendono a candela praticamente in parallelo quasi allo stesso livello precedente.

“Fino a poco tempo fa queste porcherie le facevano solo sul futures; ma se adesso cominciano a farle anche sull’indice…. siamo a posto”, e’ il commento a caldo di un trader.

Per curiosita’ storica ricordiamo che un errore dell’Eni in un’operazione di trading sul mercato valutario, molti anni fa provoco’ lo sprofondamento della lira a quota 2000 sul dollaro, con il conseguente caos assoluto tra centinaia di cambisti del Forex in tutto il mondo.