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CAMPIONATI: E’ CRISI PER LE SFIDE SUL TRADING

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(WSI) – I campionati di trading sono ormai passati di moda. Se ci si limitasse a dare un’occhiata a quanto avvenuto nel 2005 e a quanto avverrà nel 2006 si potrebbe tranquillamente ricavare questa impressione. L’anno passato, infatti, ha visto scontrarsi l’organizzazione di ben tre competizioni concorrenti: il Campionato Top Trader di Borsa di Lombard Report, la Trading League T-Cup di Iw bank e The Championship di Intesatrade. Nel giro di pochi mesi, però, è diventato evidente che allo sforzo organizzativo non avrebbe corrisposto un adeguato ritorno economico in termini di iscritti e di immagine.

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Il risultato è stato che alla fine della terza edizione T-Cup, lo stesso amministratore delegato di Iw bank, Pasquale Casale, ha annunciato la definitiva archiviazione. E che il The Championship, lanciato all’Italian trading forum dello scorso anno, non ha nemmeno visto la luce, forse anche a causa dell’improvvisa uscita dalla società del responsabile marketing Emiliano Monza.

Resiste, al momento soltanto il campionato Top Trader, ora diventato Top Trader Cup. Giunto all’ottava edizione, è partito il 27 marzo scorso e si concluderà il prossimo 6 giugno. Nel 2005 il campionato ha raccolto 150 iscritti e quattro sim convenzionate, numeri che quest’anno parlano invece di 136 iscritti (di cui 110 operativi) e soltanto due sim convenzionate: Directa, che aderisce al Top Trader dalla prima edizione e a cui appartiene la stragrande maggioranza degli iscritti, e la svizzera ActiveTrader, che ha portato con sé solo sette clienti.

Perché questa ridotta fiducia? «Non eravamo sicuri del ritorno che avrebbe portato l’iniziativa – conferma Marco Marazia, responsabile commerciale di Intesatrade – per cui abbiamo preferito bloccare tutto; nel frattempo poi il nostro business è cresciuto molto e l’organizzazione di un evento così complesso non sarebbe stato fisicamente possibile. Va anche detto che in questi due anni il mercato è cambiato: è più brillante e fornisce ai trader buone occasioni, per cui non hanno bisogno di iscriversi a un campionato per trovare stimoli. Senza contare che gli stessi trader sono cresciuti molto e non vengono più affascinati dai grandi campioni. Quello che cercano ora è formazione di alto livello».

«È un tipo di evento che ha fatto il suo tempo – conferma Vincenzo Tedeschi, responsabile marketing di Iw bank – L’organizzazione è onerosa, ma non ha grandi ritorni e gli iscritti sono sempre gli stessi. Inoltre le performance sono più basse e ottenute con tecniche particolari, non sempre riproducibili, per cui scoraggiano un po’ il trader medio».

Di diversa opinione invece Ascanio Strinati, amministratore delegato di LombardReport: «Per quanto ci riguarda non possiamo dire che ci sia stato un vero calo rispetto al 2005. Intanto non abbiamo fatto alcuna iniziativa per sollecitare le sim e poi delle quattro del 2005 due non hanno promosso in nessun modo presso i loro clienti l’iscrizione al campionato. I circa 140 iscritti attuali, destinati ad aumentare un po’, sono quasi tutti italiani, mentre lo scorso anno proprio gli italiani erano un 30-40% in meno. Da un parte grazie al sostegno di Directa, dall’altra per i vantaggi di visibilità e di sviluppo del business che l’organizzazione del campionato consente, non penso che sia ancora arrivato il momento per decretarne la fine».

Nel 2003 Lombard Report ha intentato una causa, poi persa, contro Iw bank, accusata di aver copiato l’idea con il lancio della T-Cup; prosegue invece il ricorso amministrativo contro Iw bank presso il Tar di Bologna, sempre intentato da Lombard Report, per presunte violazioni della normativa sui concorsi.

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