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Camorra: in manette boss latitante. Era nella black list

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Roma – La Polizia di Stato di Napoli e il Servizio Centrale Operativo – si legge in una nota – hanno catturato il pericoloso latitante Dell’Aquila Giuseppe, di 49 anni, pregiudicato locale ritenuto responsabile di associazione mafiosa, riciclaggio, rapina e ricettazione.

Il predetto – inserito per la sua caratura criminale nell’elenco dei ricercati di massima pericolosita’ del Ministero dell’Interno – era ricercato da circa 9 anni. Dell’Aquila Giuseppe e’ considerato un personaggio di primissimo piano della Camorra campana, attuale reggente del potentissimo clan “Mallardo”, egemone in Giugliano e nell’ area nord della provincia di Napoli, con proiezioni nel Basso Lazio e in altre regioni del centro Italia.

Recenti contributi investigativi hanno evidenziato come il clan in argomento – sotto la guida di Dell’Aquila – si e’ reso protagonista di importanti investimenti nel settore edilizio – immobiliare, reinvestendo capitali indebiti. L’operazione infligge un ulteriore duro colpo al menzionato gruppo criminale, privandolo del suo attuale capo strategico, e rientra in un piu’ ampio dispositivo di intervento teso a disarticolare le strutture criminali della Camorra campana.

“Un altro pericoloso boss latitante assicurato alla giustizia. Un’altra giornata iniziata decisamente bene”. Cosi’ il Guardasigilli Angelino Alfano commenta la notizia della cattura di Giuseppe Dell’Aquila, boss di camorra inserito nell’elenco dei trenta latitanti piu’ pericolosi del Paese.

“Si tratta di un arresto di importanza straordinaria – prosegue il ministro Alfano – che la squadra-Stato ha inferto alla criminalita’ organizzata, l’ennesimo successo di una stagione antimafia senza precedenti. La cattura dei latitanti, l’inasprimento del 41 bis e il sequestro e la confisca dei patrimoni illecitamente costituiti, sono i tre pilastri su cui si fonda l’azione antimafia”.

“Il mio plauso e il mio ringraziamento ai magistrati e alle forze di polizia di Napoli – conclude il Guardasigilli – per l’incessante e paziente lavoro investigativo nella lotta ai clan e alle cosche che infestano il territorio della penisola. La strada intrapresa non conosce soste ed e’ quella giusta per vincere definitivamente la lotta contro il crimine organizzato e ogni sua ramificazione”.