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CAMBI: L’EURO RITORNA SOPRA QUOTA 1.30

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L’ euro ritrova quota 1,30 dollari, con un massimo di giornata a 1,3006, in una giornata caratterizzata dal riproporsi di uno scenario di rallentamento dell’ economia statunitense.

Un’ ipotesi su cui il mercato delle valute aveva già scommesso venerdì scorso, alla luce di alcuni indicatori macroeconomici negativi (in particolare l’ indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’ università del Michigan) e che è tornata appunto a far capolino oggi, nonostante che il calendario non proponesse dati congiunturali dagli Stati Uniti.

Va considerato peraltro che, ammesso e non concesso che questo rallentamento si materializzi, l’ economia di oltreoceano continuerebbe comunque a registrare performance di crescita nettamente superiori ad esempio a quelle della zona-euro. Ragion per cui anche uno scenario di questo tipo dovrebbe essere confrontato con quello che succede in altri Paesi o macroaree economiche.

Quanto al rapporto di cambio dollaro/yen, oggi ha segnato un massimo di seduta a 108,05 contro 107,80 degli ultimi scambi di ieri a New York, anche se attualmente il biglietto verde viene scambiato attorno a 107,6.

Nel caso dello yen, peraltro, non ha pesato più di tanto sulla valuta lo scivolone accusato dalla borsa di Tokyo (con l’ indice Nikkei in ribasso del 3,8%, sotto undicimila punti) e neppure il peggioramento dei rapporti fra Cina e Giappone, dopo le manifestazioni antinipponiche svoltesi in Cina nel corso dell’ ultimo fine settimana.

Il mercato dei cambi ha infine preso atto che la questione degli attuali rapporti fra le maggiori valute non è stata all’ ordine dei lavori del G7. Gli operatori sono semmai in attesa spasmodica di sapere quando scatterà l’ ora ‘X’ relativamente alle sorti dello yuan, che la Cina sembra essere ormai pronta a far fluttuare più o meno liberamente.

Ecco, proprio dalle novità circa lo yuan potrebbero venire alcune scosse su un mercato dei cambi da tempo ‘piatto’, con spostamenti cioé di poco conto, perlomeno fra le principali monete.