(Teleborsa) – L’euro si muove ancora in trading range, sostando in prossimità dei livelli più bassi della settimana, dopo l’exploit registrato lunedì mattina verso gli 1,31 dollari. Un movimento che era stato a dir poco temporaneo, dato che la moneta unica ha ritracciato subito, ricollocandosi su un livello di 1,26 USD. Al momento il cross euro/dollaro si attesta a 1,267 USD in recupero dello 0,3% rispetto alla chiusura di ieri. Alcuni importanti dati economici della Zona Euro, publbicati ieri, non hanno fornito un gran sostegno alla moneta unica che è rimasta pressapoco sugli stessi livelli. Così il PIL dell’Area Euro che è salito più del previsto dello 0,2% e quello della Germania che si colloca sugli stessi livelli. Più sorprendente il dato dell’Italia a +0,5%, mentre ha deluso un poco la Francia. Invece, la bilancia commerciale degli Stati uniti ha deluso le previsioni, mostrando un deficit più ampio del previsto. L’escalation del dollaro e la debolezza della moneta unica, dunque, possono essere spiegate solo con l’incertezza che predomina ancora sui mercati, che avvantaggia la divisa americana per la sua natura di investimento “alternativo”. Fra le altre valute, perde terreno quella nipponica, con l’euro che scambia a 118,36 yen (+0,5%) ed il dollaro a 93,36 yen (+0,17%), nonostante il dato sulle partite correnti del Giappone abbia evidenziato un surplus superiore alle attese. Oggi si apre una giornata non particolarmente ricca sotto il profilo economico, essendo in agenda solo il dato USA sui prezzi import-export e le solite richieste settimanali di sussidio. Dalla UE arriveranno i dettagli sul commercio estero del Regno unito.