(Teleborsa) – Scarpe cinesi in pressing sui mercati europei. Nel primo semestre 2010 le importazioni Ue di calzature made in China sono balzate – secondo i dati provvisori dell’Eurostat – a quota 987 milioni di paia, facendo segnare su base annua una crescita del 10,5%. Nel complesso – rivela un’analisi di Trend Calzaturiero – l’Unione europea ha acquistato scarpe dai Paesi terzi per1,3 miliardi di paia, quasi il 9% in più dei volumi importati nel primo semestre 2009. Dati che suggellano il predominio schiacciante di Pechino, con tre paia di scarpe su quattro, tra quelle di provenienza extra-Ue, che portano il marchio del Dragone. Secondo fornitore, con 115 milioni di paia, resta il Vietnam, che ha però ridotto le esportazioni in Europa di un frazionale 0,4% in questi primi sei mesi del 2010. Cresce del 13% l’India, a 44,6 milioni di paia, mentre frena l’Indonesia (-6% circa rispetto alla prima metà del 2009), scesa a quota 41,5 milioni. Tra i follower guadagnano terreno nel mercato comune Brasile e Tunisia. Le scarpe verde oro hanno superato nel semestre la soglia dei 20 milioni di paia (+10%), mentre Tunisi ha messo a segno un progresso del 20%, inviando nel Vecchio continente quasi 14 milioni di paia. Per l’import di calzature dai paesi extra-Ue i Ventisette hanno staccato un assegno di 6,2 miliardi di euro (+2% circa rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso). Nel 2009 – conclude la nota di Trend Calzaturiero – la bilancia Ue del settore ha chiuso i conti con un deficit di 7,4 miliardi di euro, per quasi 6 miliardi riconducibili ai soli rapporti bilaterali con la Cina. E’ di 4 miliardi il rosso del primo semestre 2010, un dato sostanzialmente allineato al disavanzo dei primi sei mesi 2009.
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