Roma – «Passo indietro, abbassare i toni? Sembra che tutti a parole concordino ma poi nessuno sembra disposto ad abbassare i toni davvero. Sembra di stare davanti alla torre di Babele che sta per sgretolarsi» Il ministro per Semplificazione Roberto Calderoli commenta così l’invito del presidente Napolitano a diminuire le tensioni del confronto politico. «Passi indietro ne hanno annunciati tanti ma sembra che nessuno abbia intenzioni di farli davvero – spiega il ministro leghista -. Quando alla piazza si risponde con la piazza il rischio è quello di finire male, perché basta una scintilla».
FINI SFIDA BERLUCONI: «DIMETTIAMOCI INSIEME, POI VOTO». “Io non ho alcuna difficolta’ ad affrontare la questione del mio ruolo di presidente della Camera. Qui non si tratta di dire ‘dimettiti io, dimettiti tu’. Faremmo entrambi una splendida figura: ci si dimette entrambi per consentire poi agli italiani di esprimersi attraverso il voto. Sono pronto domani mattina se Berlusconi prende atto della mia proposta. Sono sicuro che a Berlusconi non gli passera’ neanche per l’anticamera del cervello di dimettersi”. Lo ha detto il Presidente della Camera Gianfranco Fini, dicendosi però convinto che il premier non accetterà perché ha necessità di restare a Palazzo Chigi.
LA RUSSA – Sull’argomento è intervenuto anche il ministro della Difesa Ignazio la Russa: «Noi sicuramente siamo per tenere bassi i toni, un governo che ha voglia di lavorare e di fare cose per gli italiani non ha nessun interesse ad alzare i toni – ha detto a margine di un convegno sulle foibe organizzato dal Pdl a Milano -. Quindi io dico che ha ragione il presidente Napolitano. Certo non si può stare in silenzio se gli altri ti tirano le pietre».
CASINI – Dall’opposizione il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini torna a ventilare la possibilità di elezioni anticipate_ «Il presidente del Consiglio quando al mattino si sveglia dovrebbe pensare almeno un giorno su tre prima agli italiani, poi a se stesso: se lo farà ha un’utilità che la legislatura vada avanti, altrimenti meglio le elezioni. Se le cose continuano così – ha aggiunto Casini – allora meglio andare a votare perché questa paralisi non serve a nessuno, non serve alla politica, ma soprattutto non serve agli italiani. Si discute solo di Berlusconi, dei suoi casi o magari di revisioni improbabili di articoli della Costituzione».