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CAIRO, VITTIMA DEL MERCATO

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Il titolo ha perso quasi la metà del suo valore dal giorno del debutto. Eppure gli analisti concordano sulle potenzialità del gruppo, concessionario di pubblicità, ma alcuni temono un calo fino a €33.

Cairo Communication, come dire: una vittima del mercato. Su questo punto gli analisti interpellati da WallStreetItalia sono concordi: il titolo nel passato ha dimostrato capacità di tenuta, per il futuro ha forti potenzialità di crescita, ma in questo momento soffre per la staticità dei mercati in generale e per la debolezza della raccolta pubblicitaria in particolare.

Dal 20 luglio 2000, giorno in cui il titolo si è quotato sul Nuovo Mercato, il gruppo Cairo, attivo nell’editoria e nella raccolta pubblicitaria ha perso poco meno del 50% del suo valore. Dai €65 del debutto ai €34,80 di oggi.

“E’ da gennaio che il titolo si trova in una fase laterale caratterizzata dalla mancanza di volumi, se si fa eccezione per i movimenti delle ultime due sedute – spiega a WallStreetItalia Cristina Peccati, analista tecnica di Centrosim – a parte l’euforia dell’inizio che è proseguita fino a metà settembre, e un rimbalzo tra metà gennaio e metà febbraio di quest’anno, il titolo è ingabbiato sui minimi”.

Il massimo è stato raggiunto proprio nella prima fase, quello della grande euforia: il titolo ha raggiunto i €92. A gennaio ha toccato il minimo a €27; poi il rimbalzo, fino a €55. Una correzione ed eccoci nella fase attuale, “in cui vediamo un’oscillazione tra i €35 e i €43”, conferma Peccati.

Societè Generale ha assegnato al titolo un rating “Hold”, suggerendo così di tenerlo, e un target price a €42.

“Il problema di Cairo è che si è quotata nel momento di picco del mercato – dice a WallStreetItalia l’analista di una primaria Sim milanese che chiede di non essere citato – da quel momento il settore della pubblicità ha iniziato a scendere e anzi in questo contesto Cairo si è difeso molto bene”. Lo dimostra la crescita, pari al 30% del fatturato pubblicitario relativo alla pay-tv (la società è concessionaria per Telepiù), messa a segno nel semestre che va da settembre 2000 a marzo 2001, contro una media di settore pari al 4% nello stesso periodo.

L’analista della primaria Sim osserva che la società è quella che ha maggiore leva sul mercato pubblicitario, e che la situazione è destinata a migliorare, visto che in prospettiva dovrebbe crescere la raccolta pubblicitaria nell’ultimo trimestre dell’anno.

Cairo ha acquisito la Giorgio Mondadori, gruppo editoriale che annovera Bellitalia, Airone, In Viaggio, fra le sue testate. Concessionario di pubblicità, il gruppo gestisce così anche il business dell’editoria. Secondo l’analista all’orizzonte c’è l’acquisizione di un media, “un giornale, per esempio”, o di altre concessionarie di pubblicità. In questo momento la sua valutazione “ha raggiunto livelli interessanti”.

Ma l’analista grafica è più scettica, e prevede che sul brevissimo termine il titolo possa scendere ulteriormente, fino a €33-€34: “forse è da questi livelli che il titolo potrà trovare la forza di reagire – dice Peccati – ma ce ne vorrà prima di tornare ai livelli di un tempo: da una parte c’è il rallentamento economico che porta le aziende a tagliare le spese pubblicitarie; dall’altra c’è il fatto che dopo aver bruciato tanta ricchezza il Nuovo Mercato è un settore apparentemente in abbandono dove appena si vede un rimbalzo ci si affretta a vendere. Credo che per assorbire questa situazione generale saranno necessari almeno due anni”.