Società

CACCIA APERTA
AI BLOG DI SPLINDER

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Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Il monito lanciato da Rupert Murdoch agli editori americani comincia a trovare terreno fertile anche in Italia. «I mezzi di comunicazione tradizionali potranno sopravvivere ancora per molti anni, a patto che riescano ad integrare piattaforme di distribuzione digitali», aveva detto il magnate australiano dei media, parlando il 14 aprile 2005 all’American society of newspapers editors. E a luglio dello stesso anno aveva fatto seguire i fatti alle parole, acquistando Intermix, la società che controlla Myspace, un portale di straordinario successo specializzato in blog, giochi, album fotografici, relazioni e marketing diretto. E lo stesso ha fatto Google con Blogger.

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Ora, a distanza di dieci mesi (in ritardo sì, ma non eccessivo), anche gli editori e gli operatori della comunicazione italiani hanno deciso di muoversi nella stessa direzione. Nelle ultime settimane gruppi come L’Espresso, Rcs Mediagroup, Telecom Italia, Buongiorno Vitaminic e altri minori si sono messi buoni buoni in fila per tentare l’acquisizione di Splinder, il più frequentato sito Internet per l’apertura di blog in Italia (sede a New York ma piattaforma tricolore). Creata dalla società statunitense Tipic, Splinder ha più di 190mila blog aperti e circa 280mila iscritti. Secondo le statistiche di Google, ogni mese più di 4 milioni di utenti unici visitano Splinder e accedono a più di 30 milioni di pagine.

Praticamente, si tratta della piattaforma leader nel mercato italiano dei blog. E forse gli editori italiani – attratti comunque dal successo commerciale di Splinder – non sono rimasti insensibili all’oscura profezia dello scrittore americano Philip Meyer. Nel suo libro The vanishing newspaper, Meyer prevede che, se l’attuale declino della carta stampata continuerà ai ritmi attuali, nel 2040 – più precisamente nell’aprile del 2040 – l’ultimo lettore riciclerà l’ultimo giornale stampato.

Previsioni nere per i vecchi editori, ma anche nuove opportunità di business. Tesi intuita nel 2002 da Marco Palombi, presidente e chief executive di Tipic, nonché ideatore di Splinder e del suo omologo statunitense Motime. Nata senza alcun finanziamento esterno, ma solo con gli apporti dei soci Tipic è ora alla ricerca di nuove forme e modalità per crescere. Un’opzione potrebbe essere la cessione del marchio e della piattaforma Splinder a un soggetto italiano, interessato a sostenerne lo sviluppo.

Gli esperti ipotizzano un valore vicino a 20 milioni di euro. Le indiscrezioni indicano che in pole position per l’acquisizione ci sia «un primario gruppo editoriale italiano». Il profilo potrebbe essere quello di Rcs o dell’Espresso, anche se su quest’ultimo gli addetti ai lavori fanno notare che l’esperienza nei blog del portale Kataweb non sia stata proprio un successo. Nelle prossime settimane dovrebbe essere firmata una lettera d’intenti con uno dei candidati, mentre la gara dovrebbe chiudersi entro un mese.

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