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(WSI) –
Parola d’ordine: guardare già oltre le prese di beneficio, date per scontate in Piazza Affari e sugli altri listini d’Europa. Nel mirino ci sono i segmenti che più hanno corso nei mesi scorsi, come le banche, e quelli che oltre ad avere corso tendono a essere più penalizzati dalla ripresa dei tassi, come le utility.
«La correzione è fisiologica – dice Gianluca Verzelli, direttore sviluppo e investimenti per Bnp Paribas Bank Privée – e dovrebbe riguardare tutti i settori, senza distinzioni». È importante riuscire a individuare i segmenti che, una volta finita la scrematura, avranno ancora benzina per riprendere la corsa nel 2007: «Le sorprese positive – riprende Verzelli – potranno arrivare dagli industriali».
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A trainare potrebbe essere ancora Fiat: anche le prese di profitto di ieri, dopo la conferma dei risultati, sono state giudicate modeste dai trader, e dunque interpretate come ulteriore segno di forza del titolo. Ma è l’intero comparto degli industriali italiani che pare in buona salute: ai dati record sul pil 2006 diffusi la scorsa settimana, ieri sono seguite le statistiche Istat sull’industria, con un boom nei comparti pesanti, come i gruppi metalmeccanici (vedi a pagina 9). A favore degli industriali di casa, potrebbe giocare nel medio periodo il surriscaldamento della congiuntura tedesca: Dresdner sottolinea come «gli investimenti industriali in Germania corrano a tutto vapore, ma a fine 2007 i tedeschi perderanno alcuni vantaggi fiscali, e si prevede un rimbalzo dei costi salariali».
Un altro fattore da monitorare è il potenziale di consolidamento. In questo caso, lo scacchiere si allarga all’Europa dove, secondo Csfb, in prima fila per possibili M&A ci sono i tecnologici, i metalli e minerari, le aziende della carta e i farmaceutici. Fa invece un passo indietro, il comparto bancario. Per Cheuvreux, che ha tagliato il settore da overweight a neutral, è il momento di prendere una pausa dopo la corsa dello scorso anno. Csfb entra nello specifico sull’Italia. A parte i giudizi positivi sulle large cap Intesa Sanpaolo e Unicredit, «le argomentazioni perché le banche italiane quotino a premio su quelle europee sono sorpassate: i prezzi già scontano i benefici di potenziali M&A».
Un altro comparto ridimensionato (da overweight a market weight) da Csfb è quello dei titoli dell’alimentare per «i rischi nei margini e valutazioni già a premio sul mercato». Ci sono quindi fattori più generali che giocano sull’ampiezza della correzione. Le voci di cedole elevate nelle prossime settimane, per esempio, saranno un disincentivo alle prese di beneficio. Dall’altro lato, gli analisti tengono d’occhio il mercato delle obbligazioni «dove i rendimenti anche nel breve e medio iniziano a essere competitivi, anche prossimi al 4%». Il che si potrà tradurre in uno spostamento di investimenti dall’equity ai bond.
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