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Buy sulla borsa di New York

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New York – La prova positiva vista dall’altra parte dell’oceano favorisce anche i listini azionari americani, che hanno avviato la giornata in rialzo sulla scia del rally messo a segno da Tokyo. Il Dow avanza dello 0,28% a quota 12.313,38, il Nasdaq dello 0,59% in area 2.773,15, mentre l’S&P 500 dello 0,4% a 1.324,76 punti.

Un’altra seduta positiva consoliderebbe i guadagni del 5% accumulati sin qui nel primo trimestre. E’ ancora presto per dirlo, perche’ mancano due sedute, ma se i rialzi dovessero venire confermati si tratterebbe della migliore performance trimestrale per l’S&P dal 1998.

La solidita’ persiste anche dopo che gli investitori hanno avuto tempo di digerire i dati sul lavoro pubblicati prima del suono della campanella. Le aziende continuano ad assumere con una certa costanza, anche se il report dall’ADP ha leggermente deluso le aspettative in marzo, mentre nello stesso mese in Usa i licenziamenti sono calati del 18% mese su mese e del 28,6% rispetto all’analogo periodo del 2010. Il rapporto governativo ufficiale del lavoro verra’ pubblicato venerdi’, dopo che domani si conosceranno le consuete cifre settimanali sulle richieste di indennita’ di disoccupazione.

L’attesa per le nuove cifre mensili sul lavoro, unita a una tendenza degli investitori a ribilanciare i propri portafogli e a avviare operazioni di window dressing in vista della conclusione del trimestre, hanno tenuto i volumi degli scambi su livelli contenuti nelle ultime sedute.

Tra i singoli titoli fari puntati su Family Dollar e Cephalon, anche se per motivi diversi. La prima riporta i conti oggi, mentre la seconda ha ricevuto un’offerta da Valeant Pharmaceuticals International, che e’ pronta a mettere sul piatto $73 per azione in un’operazione da $5,7 miliardi. Si tratta solo dell’ultimo di una serie di affari societari che in settimana hanno tenuto alto il morale dei trader.

Alle 14.15 italiane sono state annunciate le cifre relative all’andamento dell’occupazione nel settore privato, in una settimana che dira’ molto sullo stato di salute del mercato del lavoro. L’incremento e’ stato lievemente inferiore alle aspettative, ma comunque ha confermato che le aziende continuano ad assumere con una certa intensita’ e costanza.

Domani sara’ la volta delle richieste di sussidio disoccupazione, mentre venerdi’ il Dipartimento del Lavoro annuncera’ l’atteso report occupazionale governativo. In questo caso gli analisti scommettono su un rialzo di 185 mila posti nel settore non agricolo e un tasso di disoccupazione all’8,9%. Alle 16.30 verranno pubblicati i numeri relativi alle scorte settimanali di petrolio.

I mercati sembrano intenzionati a fare un passo in avanti importante, in sintonia con quanto visto sui mercati asiatici, i quali stanno cercando di recuperare il terreno perso durante la crisi giapponese. Gli investitori stanno snobbando di fatto i tanti problemi in ambito geopolitico e l’incertezza per il futuro della ripresa, con gli ultimi dati macro che in un altro contesto avrebbero depresso i listini. La fiducia dei consumatori e i prezzi delle case ieri sono stati tutt’altro che soddisfacenti.

Intanto il dollaro scambia in progresso dello 0,8% contro le sei principali valute rivali, aiutato dall’idea che le misure straordinarie di allentamento monetario si concluderanno definitivamente a giugno. Ieri Richard Fischer, presidente della Fed di Dallas, ha annunciato che voterebbe contro l’eventuale proposta di varare un nuovo round di quantitative easing (le misure straordinarie di allentamento monetario che prevedono l’acquisto di Treasuries a lunga scadenza). La seconda tornata terminera’ a giugno.

Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con scadenza maggio del greggio arretrano di $0,44 a $104,35 il barile. L’oro pare intenzionato a interompere la striscia negativa di quattro sedute. I contratti con scadenza maggio avanzano dello 0,68% a $1.427,1 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cede terreno sul dollaro (-0,24%) in area $1,4080. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,48%, in calo di un punto base rispetto a ieri.