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Buy su Wall Street, grazie a Pil e rumor su manovre Fed/Bce. Crolla miseramente Facebook

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New York – Wall Street in netto rialzo, fin dall’apertura e con rafforzamento nella parte finale della seduta, dopo la pubblicazione del dato relativo al Pil Usa, che nel secondo trimestre ha messo a segno una crescita di +1,5%, rispetto al +1,2% atteso dal consensus ma in netto rallentamento rispetto al +2% dei primi tre mesi dell’anno.

Alla chiusura, il Dow Jones sale +187,73 punti (+1,46%), a quota 13.075,66, mentre il Nasdaq avanza di 64,84 punti (+2,24%), a 2.958,09. Su anche lo S&P 500, che avanza +25,95 (+1,91%), a 1.385,97 punti.

Degno di nota il crollo di Facebook, che ha chiuso in ribasso -11.7%, a $23.71. Il fondatore e Ceo del social network piu’ diffuso al mondo (quasi 1 miliardo di utenti registrati) Mark Zuckerberg, continua in parallelo a scivolare in basso nella classifica dei piu’ ricchi del mondo. Il 28enne miliardario ha perso gia’ oltre un terzo della sua fortuna dal giorno dell’Ipo di FB (la piu’ brutta e deludente quotazione in borsa in assoluto che si ricordi a Wall Street, tra i grandi titoli quotati) e con la chiusura di ieri al Nyse Zuckerberg risulta possedere adesso (sulla carta) un patrimonio di $12.1 miliardi rispetto ai $13.7 miliardi del giorno prima (dati Bloomberg): una perdita di circa $1,6 miliardi in un giorno.

Il crollo e’ avvenuto dopo che Facebook ha riportato il suo primo risultato trimestrale, riferito al secondo trimestre 2012: margine operativo in calo rispetto a un anno fa e crescita fatturato la piu’ lenta mai registrata dalla nascita della societa’. Dettagli: margini operativi del 43% nel secondo trimestre, rispetto a 53% l’anno scorso. Fatturato in crescita +32%, ai ritmi piĂą bassi di sempre per il colosso dei social network.

Circa il quadro macro, l’indebolimento dell’economia Usa è notevole, soprattutto se si considera che il dipartimento del Commercio ha rivisto al rialzo il Pil del quarto trimestre dal +3% inizialmente riportato al +4,1%: si tratta della performance migliore in quasi sei anni, che mette chiaramente in evidenza quanto la congiuntura abbia rallentato il passo nel corso del primo semestre del 2012. A frenare la crescita, sono state soprattutto le minori spese effettuate dai consumatori, sempre piĂą restii a spendere in un contesto di crisi economica globale, alimentata dal problema dei debiti sovrani europei.

La crisi del sentiment dei consumatori americani è stata confermata dall’indice della fiducia stilato dall’UniversitĂ  di Michigan che, pur rivisto al rialzo rispetto al valore preliminare, si è attestato al livello piĂą basso dell’anno.

Eppure i mercati azionari rimangono in rialzo; gli investitori scommettono iche proprio la continua comunicazione di dati macro a valori inferiori alle stime giustifichi un eventuale e imminente intervento da parte della Federal Reserve. Si scommette così sull’arrivo di una mossa di politica monetaria espansiva nella prossima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, in calendario la prossima settimana. Cio’ fa il paio con i rumors circolati sui mercati europei e relativi a un piano della Bce di sostegno dei bond di Spagna e Italia.

Queste indiscrezioni dal fronte Europa hanno scatenato nuovi rialzi per le borse Ue, Milano compresa. Sotto i riflettori i rumor riportati da Le Monde, secondo cui la Bce sarebbe pronta ad acquistare titoli di stato italiani e spagnoli, per sostenere le quotazioni e abbassare tassi e spread con il bund tedesco. Arriva poi anche la notizia secondo cui il presidente francese Francois Hollande e la Cancelliera tedesca Angela Merkel si sarebbero trovati uniti nell’affrontare la crisi dell’Eurozona.

Notizie poco incoraggianti dal fronte utili societari degli Stati Uniti.

Circa i singoli titoli, male oltre a Facebook anche Starbucks, che cede -9,42% a $47.47, dopo aver annunciato stime sugli utili per il quarto trimestre inferiori alle attese degli analisti.

Bene invece il colosso farmaceutico Merck, che dopo i risultati fa +3,13%.

Tra i titoli finanziari, bene Citigroup +0,77%, giĂą JPM -0,41% dopo aver annunciato un piano di riorganizzazione; Bank of America -0,10%, American Express -0,20%, Morgan Stanley +0,39%, Goldman Sachs +0,75%.

In ambito valutario, l’euro accelera al rialzo sul dollaro a $1,2369 (+0,72%). Dollaro/yen +0,46% a JPY 78,56, mentre euro/yen +1,17% a JPY 97,18.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,56%, a quota $89,89 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.623 l’oncia (+0,20%). Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in rialzo +5,50% all’1,51%.

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