“Con Gianfranco Fini e i finiani non abbiamo molto in comune, se non un certo sentimento della legalità, del rispetto istituzionale, dell’idea che non si può eternamente condurre una lotta contro la magistratura”. Lo dice il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, in una intervista a Libero.
Il terzo polo, spiega, “non equivale all’equazione: Gianfranco Fini, più l’Udc più Francesco Rutelli. In realtà è una concezione astratta, anche perché tra noi e i finiani esiste un confine preciso: il governo. Fini ha vinto le elezioni con la coalizione di maggioranza e dell’attuale governo. Noi no, noi siamo all’opposizione”. Secondo Buttiglione Fini e i suoi “devono tentare una ricomposizione con il premier e lo stesso Berlusconi lo deve fare perché la loro rottura definitiva rappresenta il totale fallimento del progetto del Pdl”.
Quanto al voto anticipato, Buttiglione crede che “sarebbe una buona possibilità per l’Udc. Numerosi sondaggi individuano ormai da temo un’area elettorale, che va dal 15 fino al 20-30 per cento circa che, stanca dell’attuale bipolarismo, convoglierebbe il proprio voto in una terza coalizione. Oggi non esiste una forza politica che la rappresenti in toto, da essa potrebbe nascere il partito della Nazione, ma sarà comunque decisiva per la governabilità. Berlusconi lo deve tenere presente”.