(9Colonne) – Roma, 21 giu – Se si mettesse in fila tutto il materiale cartaceo prodotto da un’azienda di piccole o medie proporzioni, si potrebbe coprire una strada lunga 3 chilometri e mezzo. Un quantitativo di documenti così spaventoso, da rendere le imprese sempre meno competitive. A fornire i dati è Cia-Confederazione italiana agricoltori che oggi, nella capitale, ha presentato alla stampa la petizione popolare rivolta al presidente del Consiglio per la semplificazione dei rapporti tra imprese, cittadini e pubblica amministrazione. Presenti alla conferenza stampa il presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi, il sottosegretario alle Politiche agricole, Guido Tampieri, e il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti. “Più semplificazione amministrativa e legislativa – ha affermato Politi – significa risparmio, trasparenza e, soprattutto, recupero di risorse che possono essere destinate allo sviluppo e alla competitività”. Si parla, ovviamente, di pratiche, di pagamenti e di carte bollate che durante l’anno non danno tregua alle imprese. Un vero e proprio “martirio”. Ad essere sotto accusa è l’apparato burocratico italiano che pesa per ben 4.5% sul prodotto interno lordo, a fronte del 3,5% dell’Unione europea. Si pensi che un’azienda vitivinicola deve “scontrarsi” con 21 enti e controlli, che vanno dall’Inps all’Inail, dalla Camera di commercio al Comune, dal Corpo forestale all’Ispettorato agrario, dall’Agea all’Uma. L’iniziativa della Cia si articolerà in una serie di manifestazioni che si svolgeranno fino al 30 settembre prossimo, in contemporanea con l’inizio dell’iter parlamentare della legge finanziaria per il 2008. Tra le iniziative in programma è prevista “una settimana della semplificazione” che avrà luogo dal 10 al 16 settembre con manifestazioni in tutti i capoluoghi di Provincia.
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