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Buone notizie: Goldman e’ pessimista. Orsi e tori continuano a scannarsi

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Jan Haztius e’ probabilmente il pessimista piu’ convinto di Wall Street. Secondo il chief economist di Goldman Sachs, 41 anni, l’economia americana e’ destinata ad una rapida discesa nella seconda meta’ dell’anno. La disoccupazione salira’ ancora e aumenteranno i rischi di deflazione. El-Erian, amministratore delegato di Pimco, maggiore fondo obbligazionario del mondo, sembra dargli ragione: la scorsa settimana ha detto che c’e’ il 25% di possibilita’ che lo spettro della deflazione si materializzi. Essa avrebbe un effetto devastante su un’economia che va a rilento, con prezzi e stipendi che calerebbero nel momento piu’ sbagliato.

Richard Berner di Morgan Stanley, nonostante gli ultimi dati, continua imperterrito a divampare ottimismo da tutti i pori. La settimana scorsa e’ stato colto di sorpresa quando il governo ha annunciato che la crescita e’ stata del 2.4% nel secondo trimestre, molto al di sotto del 3.8% da lui stimato. Ma Berner, 64 anni, non sembra darsi per vinto e nel terzo trimestre scommette su un rialzo del Pil del 3.8%. Haztius, che aveva appena compiuto 3 anni quando Berner muoveva i primi passi nel mondo della finanza, vede un progresso dell’1.4%.

Per il momento il morale del mercato e gli ultimi dati macro sembrano dare ragione a Hatzius, ma le analisi del veterano analista di Morgan Stanley si basano su calcoli ben precisi e sulle prospettive di una inflazione all’1-2% su base annuale, che si confronta con il livello vicino allo zero previsto dal collega chief economist di Goldman. Su una sola cosa si trovano d’accordo: tutto dipendera’ dalla deflazione.