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Bundesbank, espulso il banchiere che parlava troppo chiaro

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(WSI) – Un membro della Bundesbank non può permettersi dichiarazioni sospette di razzismo: ne va dell´immagine dell´istituto e del paese. Mosso da queste considerazioni, il presidente della Banca centrale tedesca Axel Weber ieri alla fine ha deciso, dopo giorni di pressing del potere politico, dopo aver trascorso forse le ore più difficili della sua vita. Thilo Sarrazin, il controverso ‘Bundesbanker´ socialdemocratico che aveva fatto scandalo con i suoi attacchi agli immigrati musulmani e poi parlando di «gene che tutti gli ebrei hanno», dovrà lasciare il vertice della Buba.

Dalla cancelliera Angela Merkel è arrivato il primo commento a caldo: lei che aveva condannato Sarrazin con le parole più dure ha subito espresso soddisfazione per «la decisione indipendente» di Francoforte. Eppure Sarrazin resta una mina vagante: lo mostra il fortissimo consenso dell´opinione pubblica, tanto che la Spd, il più antico partito della sinistra europea, affronta una rivolta della sua base contro la sua espulsione.

Il caso Sarrazin investe così quella che a suo modo è ancora la più autorevole istituzione della Germania postbellica. Da caso Sarrazin era diventato quasi un caso Weber: un problema del genere in casa era troppo per il presidente dell´Istituto, stava trasformandosi in un ostacolo pericolosissimo alla sua corsa alla successione a Jean-Claude Trichet alla guida della Banca centrale europea, sebbene Weber non avesse alcuna responsabilità per gli show di Sarrazin stesso.

Nel suo libro appena uscito (“La Germania si distrugge”) e in diverse dichiarazioni pubbliche, Sarrazin aveva sostenuto che gli immigrati musulmani sono retrogradi, incapaci di integrarsi, pesano sul welfare più di quanto non producano, e che siccome fanno molti figli la Germania diventa sempre più povera e stupida.

Aveva poi aggiunto che «tutti gli ebrei hanno un loro gene». E alle critiche di Michel Friedman, noto anchorman ed esponente della comunità ebraica, aveva risposto insultandolo come “Arschloch”, cioè, tradotto, “buco di c…”. La levata di scudi era stata immediata: domenica Angela Merkel aveva auspicato una decisione della Buba.

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