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Btp Day: interesse superiore al previsto dagli investitori retail

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Milano – A giudicare dalle voci che girano sui mercati il BTP Day sta riscontrando una domanda elevate. Nelle sale operative si parla di acquisti cinque volte sopra la norma sui titoli della parte breve della curva da parte degli investitori retail, ovvero individui e famiglie che assumono le proprie decisioni, anziche’ acquistare asset finanziari per conto di terzi.

Circolano inoltre rumor circa una serie di operazioni speculative “ad alta frequenza” al ribasso sul due e tre anni. L’ABI, l’associazione delle banche italiane, ha proposto a tutti gli istituti di credito di rinunciare alle commissioni sull’acquisto di titoli di Stato in occasione dei due appuntamenti con il BTP Day, il 28 novembre per l’acquisto di titoli italiani sul mercato secondario e il 12 dicembre per i Bot a un anno che saranno messi all’asta dal Tesoro.

I cittadini possono liberamente aderire all’iniziativa sulla base delle proprie convinzioni e del proprio profilo di rischio. Anche se i Btp vengono venduti a tassi vantaggiosi, l’operazione comporta chiaramente dei pericoli. Sta crescendo, infatti, la possibilita’ che il debito sovrano italiano faccia default.

I tassi sul decennale si trovano al momento al 7,11% sopra la soglia del 7% considerata dagli analisti come “punto di non ritorno”. E’ stato il superamento di questi livelli a rendere talmente critica la situazione in Grecia, Portogallo e Irlanda da obbligarle a chiedere aiuti alle autorita’ europee. Il problema e’ che non ci sono abbastanza soldi per salvare l’Italia. Da qui nasce l’iniziativa promossa dall’Abi dopo che un dipendente di Unicredit Leasing aveva comprato una pagina sul Corriere della Sera per lanciare l’appello al popolo italiano per l’acquisto di Btp.

La quantita’ di titoli di stato detenuto dalle famiglie e’ oggi ferma al 13% dell’intero debito pubblico italiano, mentre fino a pochi anni fa la percentuale sfiorava il 100%. Le ultime stime sul risparmio degli italiani parlano di 550 miliardi e 596 milioni di euro in depositi bancari.

I bond governativi e quelli di breve durata ammontano a circa 1.582,7 miliardi di euro alla fine di giugno, secondo i dati del Tesoro. La loro scadenza media è di 7,09 anni. Il debito pubblico complessivo alla fine di aprile era di circa 1.890 miliardi di euro, secondo i dati della Banca d’Italia.

Circa il 47% del debito italiano 2010 e’ detenuto da investitori esteri, secondo le stime di aprile del Fondo Monetario Internazionale. Le banche italiane detengono invece circa 192 miliardi di euro di titoli governativi secondo i dati relativi alla fine di maggio pubblicati dalla Banca d’Italia.

Gli analisti di JPMorgan stimano che le banche hanno circa il 6,33% dei loro asset investiti nei titoli di stato italiani, un numero superiore al 5% di bond spagnoli detenuti dalle controparti spagnole. Valore secondo solo al 10% in Grecia.