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BROKER ONLINE: VOLUMI BOOM, CROLLA FATTURATO

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(WSI) – La crisi finanziaria accende la febbre
del rischio online. E ingrossa il
plotone della appassionati del trading
sulle piattaforme elettroniche.

Nel 2008, gli ordini eseguiti di
Fineco, il principale player italiano
del settore, sono stati pari a circa
20 milioni, in crescita del 33% rispetto
ai 15 milioni dell’anno precedente.
Directa, il maggior competitor
con una quota dell’11,7% del
mercato, ha registrato un aumento
del numero di clienti, pari a
14.234, in crescita del 6% rispetto
ai 13.384 di fine 2007. In calo, tuttavia,
il numero di ordini, pari a
5,32 milioni (-1,8%).

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La riduzione
riguarda i mercati cash (azionariato
e Sedex), con 4 milioni (-2,4%)
di eseguiti, mentre salgono quelli
sui contratti derivati, pari a 1,24 milioni
(+0,8% rispetto al 2007). La spiegazione è semplice: in tempi
di crisi, la volatilità intraday dei
mercati aumenta, e con questo l’appetibilità
del trading online, un servizio
utilizzato in gran parte dagli
scalper che aprono e chiudono una
posizione nell’arco di una giornata.
«Una volatilità contenuta e a breve
termine rappresenta un fattore positivo
– fanno sapere da Fineco – ma
se eccessiva e a lungo termine rischia
di provocare l’effetto contrario,
quello cioè di una fuoriuscita di
molti operatori, spaventati dai continui
sbalzi di prezzi».

L’analisi degli
eseguiti di Directa sono in questo
senso emblematici: il calo è calcolato
nell’arco dell’intero 2008.
Viceversa, a settembre e ottobre sono
cresciuti del 14 per cento. Nello
stesso periodo, la volatilità dell’S&
P/Mib cresceva sul crollo di
Lehman Brothers, per toccare il picco
dell’80% (indice di potenziale variazione
relativa) il 12 novembre.

Poi, sul trend ha pesato il divieto
sugli short (che la Consob ha esteso
anche ai contratti coperti con titoli
a prestito, dal 29 di ottobre). Risultato:
tra novembre e dicembre
gli eseguiti sono calati rispettivamente
del 18 e 7 per cento. «Con il
divieto di shortare sui titoli – spiega
Mario Fabbri, ad di Directa – lo scalper,
che rappresenta una buona fetta
dei nostri clienti, si trova in difficoltà
e non riesce a operare».

Discorso in negativo per l’intermediato
(il controvalore delle operazioni),
penalizzato dal crollo del
valore dei titoli e delle minori disponibilità
finanziarie degli operatori.
Nel 2008, Directa ha subito un calo
del 27%, pari a 51 milioni di euro.
I dati ufficiali di Fineco si fermano
ai primi nove mesi dell’anno, pari a
321 milioni di euro (-32%), ma dalla
società confermano il trend negativo
anche per l’ultimo trimestre.

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