Società

BROKER, NUOVI RECORD
PER LE BIG FIVE

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(WSI) –
Il sole estivo ha rimesso le ali alle big five, le cinque maggiori banche d’affari di Wall Street. Goldman Sachs, Lehman Brothers e Bear Stearns hanno chiuso il terzo trimestre fiscale (terminato il 31 agosto) con un balzo dei profitti. L’utile di Goldman è stato di 1,6 miliardi di dollari, quello di Lehman di 916 milioni e quello di Bear, cresciuto addirittura del 16%, di 438 milioni. E anche Morgan Stanley e Merrill Lynch, che daranno i conti nel corso della settimana, faranno il pieno di utili.

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Meno di un mese fa gli analisti avevano corretto al ribasso le stime per il settore, che scontava un calo generalizzato dei proventi dell’intermediazione sui bond e minori introiti derivanti dall’M&A. Ma si sono dovuti ricredere dopo la pubblicazione delle trimestrali e adesso, per il 2007, si prevede che i profitti totali dei cinque broker toccheranno la cifra record di 28 miliardi di dollari.

Il settore finanziario è stato tra i primi a riprendersi dalla lunga correzione delle Borse, avvenuta tra maggio e giugno. Se l’intermediazione sui bond è scesa, infatti, non si è fermata l’attività di brokeraggio su azioni e derivati, effettuata prevalentemente per conto degli hedge fund, che per Bear ha raggiunto un livello record. Non per niente, a partire dal 30 giugno, uno dei migliori indici mondiali è stato l’Amex Broker/Dealer (più 5,3%), che comprende i dodici più grandi istituti di brokeraggio di Wall Street.

Ma il rialzo dei profitti, ha segnalato Guy Moszkowski, analista di Merrill Lynch, è dovuto anche a una diversa strategia geografica del business. Se l’M&A negli Stati Uniti ha portato meno introiti, sono aumentati gli affari nel resto del mondo. I ricavi fuori dagli Usa di Lehman, per esempio, sono cresciuti del 24% nel trimestre mentre quelli di Goldman, ormai, per almeno il 42% poggiano sulle operazioni realizzate in Europa, Asia e America Latina.

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