New York – Almeno dal punto di vista dei brevetti la crisi sembra essere passata in Europa: secondo il rapporto dell’European Patent Office (Epo) lo scorso anno le richieste hanno raggiunto una cifra record, anche se il trend non ha riguardato l’Italia che invece ha prodotto meno domande.
I numeri del documento parlano di 244 mila 437 richieste, con un aumento rispetto al 2010 del 3,7%. Crescono anche le richieste approvate, circa quattro su dieci domande, che sono aumentate del 6,7%.
“Le compagnie hanno risposto alla crisi in maniera molto diversa rispetto al periodo 2008-2009, quando si è verificato un brusco declino nelle domande – spiega Benoit Battistelli, presidente dell’Epo – la crisi finanziaria c’è ancora, ma la maggior parte delle aziende ha deciso di non sacrificare gli investimenti in ricerca e sviluppo”.
Il 62% delle richieste, spiega l’esperto, viene da fuori Europa, con gli Usa responsabili del 25% e l’accoppiata Cina-Corea del Sud di un altro 32%. Fra i paesi europei è la Germania ad aver chiesto più brevetti, più di 33 mila, seguita dalla Francia con 12 mila. L’Italia è sesta, dietro anche a Svizzera, Olanda e Gran Bretagna, con 4879 brevetti e una flessione dell’1,4%.
Dal punto di vista dei settori dove si verifica più ‘fermento’ al primo posto c’è la tecnologia medica, seguita dalla meccanica, dall’energia e dai computer. Per quanto riguarda le aziende, quella a richiedere più brevetti è stata Siemens, seguita da Philips e Samsung: “La crescita riflette quella registrata dalla World Intellectual Property Organization – sottolinea il rapporto – che ha segnalato una crescita record della richiesta di brevetti nel mondo del 10,7% nel 2011”.