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Braccio di ferro a Wall Street: voci sulle prossime mosse della Fed

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Il mercato azionario ritorna sui livelli di partita’ dopo aver temporaneamente imboccato la strada dei rialzi grazie alla pubblicazione degli ultimi dati macro e al rincorrersi di speculazioni circa le prossime mosse della Fed per rilanciare l’economia.

Queste ultime voci fanno sentire il loro peso sul dollaro, che ha iniziato a perdere terreno nei confronti di euro e yen, scivolando ai minimi di seduta, favorendo un balzo delle materie prime e in particolare dell’oro, che ha realizzato un nuovo record di prezzo.

Sul paniere delle blue chip prese di mira Boeing, Bank of America e Walt Disney, mentre Wal-Mart e Hewlett-Packard scambiano in progresso. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno virato in positivo. L’indice di volatilita’ CBOE, misura della paura che aleggia sui mercati, e’ salito sopra quota 21. A livello settoriale, male finanziari, utility ed energetici. Buy sul comparto tech, sui rumor di un incremento di buyout e dividendi.

Il mercato si appresta a mettere a segno la quinta seduta consecutiva in rialzo, la serie piu’ lunga da luglio. Anche i prezzi dei titoli di stato guadagnano quota dopo che Goldman Sachs ha riferito che la Federal Reserve acquistera’ fino a $1000 miliardi di bond per alimentare la ripresa.

Il Dollar Index, che da’ una misura della performance del biglietto verde contro le principali valute concorrenti, cede lo 0.9%, mentre lo yen sale ai massimi di 15 anni contro la controparte Usa. Intanto il franco svizzero ha toccato quota $1: e’ la prima volta che succede nel 2010.

Un acquisto di asset pari a $1 trilione rinsalderebbe la stabilita’ dei mercati finanziari e incrementerebbe il PIL di sino allo 0.4%. Secondo il chief economist Kan Hatzius di Goldman Sachs se ne sente il bisogno e pertanto la Fed agira’ presto in questo senso. Il comitato di politica monetaria dell’istituto centrale si riunira’ la prossima settimana.

In un primo momento il rialzo migliore del previsto, il secondo mensile consecutivo peraltro, delle vendite al dettaglio ha diffuso un certo ottimismo nelle sale operative, riportando il mercato sulla linea di parita’ nel preborsa. Ma l’entusiasmo si e’ presto spento e l’avvio di seduta e’ stato negativo.

Il tono abbastanza dimesso di oggi va interpretato come una pausa naturale dopo i rialzi degli ultimi giorni, che hanno spinto gli indici a scambiare in aree di resistenza importanti, che stanno rappresentando un ostacolo ostico da superare. L’S&P 500 ha guadagnato quasi il 7% nelle ultime nove sedute e ora si trova sopra la media mobile a 200 giorni, vicino ai livelli del “flash crash” di maggio (quando chiuse a quota 1128), che e’ anche il picco toccato in estate.

Il Dow Jones viene da una serie positiva di quattro sedute, che ieri ha consentito all’indice delle blue chip di portarsi sui massimi di un mese. Il rialzo a settembre e’ pari al 5.3%, il miglior nono mese dell’anno dal 1939.

Ma da oggi l’ottimismo sul futuro delle banche – alla base del balzo di ieri – si e’ assopito, con gli investitori che preferiscono mantenere un approccio cauto in vista della nuova serie di dati macro settimanali, mentre dal punto di vista prettamente tecnico, dopo i guadagni delle ultime giornate (otto sedute positive su nove) gli indici si trovano a fare i conti con resistenze tecniche importanti.

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I dati sulle vendite al dettaglio, lievemente superiori alle previsioni, non sono stati sufficienti a spingere gli investitori a tornare a fare acquisti dopo le ultime sedute di rialzi. Le cifre di agosto sono state favorite da stipendi e ore lavorative piu’ alte rispetto al mese precedente e fanno ben sperare in vista del PIL del terzo trimestre.

In ambito trimestrale, Best Buy ha annunciato un risultato fiscale positivo: l’utile netto e’ cresciuto del 60% nel secondo trimestre, con i consumatori che hanno comprato molti telefonini, tablet pc e altre apparecchiature tecnologiche. I titoli della catena di negozi di elettronica. fanno un bel balzo.

Sotto i riflettori Microsoft, dopo che sono ventui in superficie notizie secondo cui il colosso del software potrebbe emettere titoli sul mercato quest’anno per riuscire a pagare i dividendi e finanziare un piano di acquisto di azioni proprie. Intanto, gli occhi del mercato sono puntati anche su Nokia, con il presidente che annunciato che lascera’ il suo incarico nel giro di due anni.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna ottobre cedono lo 0.36% a $77.55 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna +2.03% a $1270.40 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro inverte rotta e avanza dello 0.9% a quota $1.2996. Quanto ai Treasury, i prezzi sono in progresso con il rendimento sul decennale che scambia in calo di 5.3 punti base attestandosi al 2.688%.