(Teleborsa) – Sono ore importanti per la British Petroleum, queste. Lamar McKay, presidente del colosso petrolifero britannico, sarà ricevuto oggi dal Congresso degli Stati Uniti per difendersi dalle pesanti accuse secondo cui il disastro nel Golfo del Messico sarebbe il frutto del taglio dei costi attuato dalla società. In particolare, due deputati democratici sostengono che BP abbia attuato trivellazioni più veloci e meno costose, pensando prima di tutto a fare economie domestiche piuttosto che alla salvaguardia di uomini ed ecosistema. A metterci il carico da dodici potrebbero intervenire i dirigenti di altri colossi petroliferi quali Chevron, Exxon, ConocoPhillips e Royal Dutch Shell, anch’essi presenti all’audizione, cui vanno molto strette le restrizioni alle trivellazioni in mare aperto imposte da Obama dopo il disastro ecologico.
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