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(WSI) –
I dati relativi agli ordinativi industriali di luglio dovrebbero registrare un’accelerazione rispetto al deludente dato di giugno. Avvalorano tale ipotesi i dati già noti relativi alla Germania i cui ordinativi industriali sono cresciuti del 7,5% a/a, dal +0,8% di giugno.
Tassi di Interesse: in area Euro ieri i rendimenti sul mercato obbligazionario hanno chiuso la sessione in calo. Il tasso decennale ha chiuso al 3,75% ed il 2 anni al 3,63% con la pendenza di curva poco variata. Nella giornata odierna è probabile una prosecuzione del calo dei rendimenti su tutta la curva dopo la forte flessione dei tassi registrata in Usa, a causa del deludente dato relativo all’indice di Filadelfia.
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Prosegue il calo delle breakeven inflation sulla scia di un prezzo del greggio in prossimità dei 61 $/b e nell’attesa dei primi dati relativi all’inflazione di settembre in Germania che saranno diffusi la prossima settimana e che dovrebbero evidenziare un sensibile rallentamento del tendenziale. Pesa sulle aspettative di inflazione anche l’attesa di un rallentamento economico che dovrebbe comportare un ridimensionamento della crescita mondiale nel 2007. Negli Usa la forte delusione derivante dall’indice della Fed di Filadelfia (-0,4 da 18,5) relativo al settore manifatturiero, ha innescato timori che il rallentamento dell’economia Usa si stia espandendo oltre il settore immobiliare.
Ciò ha dato luogo ad un’ondata di acquisti sui mercati obbligazionari che ha comportato un forte calo dei rendimenti su tutte le scadenze. La curva ha ridotto la pendenza negativa poiché gli acquisti sono stati più sostenuti sulla parte a breve. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che gli operatori stanno scommettendo su un taglio dei tassi più imminente del previsto per rilanciare l’economia e, di conseguenza, preferiscono acquistare titoli a 2-5 anni che sono più reattivi in queste situazioni.
In tale contesto è continuato il forte calo delle aspettative implicite nelle breakeven. Successivamente al dato macro, il tasso decennale ha rotto con violenza il supporto 4,70% ed è scivolato sul successivo a 4,63%, minimo dal marzo 2006. Oggi potremmo assistere ad un lieve rimbalzo tecnico dei rendimenti. Comunque, in attesa degli importanti dati della prossima settimana che potrebbero modificare il sentiment, al momento lo scenario è piuttosto ottimista per le obbligazioni (tassi di rendimento in trend calante).
Valute: dopo la diffusione dell’indice Fed di Filaldelfia, l’Euro/Dollaro è salito prepotentemente al di sopra dell’importante resistenza a 1,2755 dopo che gli operatori hanno cominciato a scontare la possibilità di un taglio tassi già entro fine anno. Per oggi una prima resistenza passa dal livello psicologico 1,28, ma è probabile che la fase di rialzo si spinga fino al successivo a 1,2875. Intanto in rafforzamento lo Yen contro Dollaro in seguito al discorso del governatore della banca centrale Fukui, secondo il quale sia la crescita che i prezzi stanno seguendo lo scenario atteso dalla BoJ. Come indicato ieri, la rottura di 117 ha fatto velocemente scendere il cross di circa mezza figura. Un livello di supporto significativo passa da 115,80, sebbene esista un supporto minore a 116,18 circa. Stabile invece lo Yen contro Euro. Lo Yuan, intanto, sta continuando a rafforzarsi contro Dollaro sulle aspettative di riforme valutarie da parte delle autorità cinesi.
Materie Prime: dopo il calo dei giorni scorsi ieri il prezzo del petrolio Wti è salito dell’1,22%, sopra i 61 $/b. Dopo una seduta caratterizzata dal segno meno, il prezzo dell’oro chiude la sessione in rialzo dello 0,36%, grazie all’aumento del prezzo del greggio e all’indebolimento del Dollaro. Gli operatori sono però in attesa di vendite da parte delle banche centrali di oro. Nel Central Bank Gold Agreement le banche si erano infatti accordate a vendere 500 tonnellate di oro l’anno, mentre secondo il World Gold Council al 19 settembre ne hanno venduto solo 350 tonnellate.
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