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BORSE VOLATILI? MEGLIO L’ ORO

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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(WSI) –
Storicamente utilizzato come bene rifugio nelle fasi di magra dei mercati azionari, nonostante la continua salita delle borse mondiali interrotta solo da brevi e profonde correzioni tecniche nel corso degli ultimi mesi, l’oro si è reso protagonista di un rialzo a due cifre, passando negli ultimi cinque anni da un minimo di 300 ad un massimo 725,75 dollari per oncia. Colpa o merito del dollaro ( la correlazione inversa oro-valute è sempre stata forte) che nel periodo luglio 2002-luglio 2007 si è deprezzato di oltre il 37%. A poco più di una settimana di distanza dai nuovi minimi storici del dollaro contro l’euro, è arrivata, sul mercato dal segmento dei certificati di investimento, un’emissione che propone di puntare per i prossimi diciotto mesi sull’asset class dell’oro.

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Il certificato è un Equity Protection Quanto con Cap, è proposto da Banca Imi e a fronte di una protezione totale del capitale, consente di partecipare interamente all’eventuale rialzo del prezzo dell’oro fino ad un massimo del 15% ( percentuale che porterebbe il prezzo a nuovi record visto che il 31 luglio, giorno di emissione del certificato, l’oro era ancorato a 658 dollari per oncia). Prossimamente quotato al SeDeX, il certificato è dotato dell’opzione Quanto,ossia dell’opzione che consente di neutralizzare il rischio valutario: alla luce della perdurante debolezza del dollaro, è quanto mai importante poter contare su uno strumento che adotta un convenzionale tasso di conversione basato sul rapporto 1 dollaro=1 euro.

Volendo semplificare la struttura di payoff, si può quindi dire che il 30 gennaio 2009 si riceverà un rimborso minimo di 100 euro per certificato ( il lotto minimo di adesione è di 10 certificati) se il sottostante sarà ad un valore uguale o inferiore a quello iniziale; sarà invece di 115 euro se il rialzo del sottostante sarà pari o superiore al 15% e infine sarà compreso tra i 100 e 115 euro se il valore finale dell’oro sarà superiore a quello iniziale di una percentuale inferiore al 15%.

Passando al sottostante, il certificato è agganciato all’ S&P GSCI Gold Er, un sottoindice Excess Return appartenente alla famiglia del più noto Goldman Sachs Commodity Index. Dal momento che l’indice si riferisce ai contratti a termine ( futures) scambiati al COMEX, sia nel breve termine, ma anche a scadenza, non necessariamente i valori dell’indice rispecchieranno perfettamente quelli del fixing di Londra.

L’emissione di Banca Imi non è però una novità assoluta per il panorama italiano dei certificati: risale infatti al 28 aprile 2006 la prima emissione di un certificato dotato di protezione (seppur parziale) del capitale strutturato sull’indice GSCI Gold ER. Il Capital Protect Quanto, emesso da Goldman Sachs con una durata di cinque anni, a scadenza riconoscerà integralmente le performance positive dell’indice e restituirà almeno l’80% del capitale. Ai prezzi attuali (87,20 euro in lettera) il certificato si presenta con caratteristiche ben diverse da quelle di quattordici mesi fa: la protezione è salita al 92% e il rendimento conseguibile se l’indice dovesse tornare al solo prezzo di partenza, sarebbe del 14,6%. Dal momento dell’emissione, l’indice è in calo del 5,7%, essendo passato dai 65,15 Usd ai 61,50 Usd attuali

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