Nella seduta di lunedi’ i principali indici di mercato hanno sfondato al ribasso i rispettivi supporti come se questi non esistessero, preparando cosi’ il terreno per un ulteriore declino sia dei titoli tecnologici che di altri settori; lo dice Dick Dickson, analista tecnico di Scott & Stringfellow e veterano di Wall Street.
Il calo piu’ significativo del Nasdaq Composite (IXIC) – sotto quota 2.000 punti – si e’ verificato nella mattinata di ieri, e le cose sono poi peggiorate nel corso della seduta.
Quando i giochi sembravano ormai fatti, il tabellone elettronico ha accellerato le perdite verso la chiusura delle contrattazioni chiudendo vicino al minimo intraday. Secondo Dickson, questo potrebbe indicare che cali ulteriori sono ormai molto probabili.
Dickson, che da ormai 20 anni segue il mercato come analista tecnico, sostiene che le perdite giornaliere future non saranno cosi’ drammatiche come quelle di ieri e probabilmente non saranno in sucessione. Tuttavia prevede ancora forti ribassi a venire.
L’analista ha identificato come prossimo supporto per il Nasdaq quota 1.700. Dopo questo – dice Dickson – un altro supporto sara’ 1.500 punti.
Per quanto riguarda il Dow Jones Industrial Average (DJI), Dickson ritiene che un calo prima fino a 9.600 e successivamente a 9.000 e’ possibile dopo che lunedi’ l’indice delle blue chip ha sfondato il supporto di 10.300 incassando una perdita di 436 punti.
Sfide simili anche per l’indice S&P 500 (SPX) dopo il ribasso di oltre il 4% registrato lunedi’. Secondo Dickson infatti, l’indice delle societa’ ad alta capitalizzazione ha perso ieri il supporto di 1,190 punti, un livelli da cui nel passato l’S&P era riuscito a riprendersi e rimbalzare verso l’alto.
Il prossimo supporto per l’s&P 500 potrebbe adesso essere 1.130, con il potenziale pero’ di scendere al di sotto di tale livello.
Dickson ritiene che le perdite di lunedi’ non rappresentano ne’ una capitolazione ne’ un eccesso di vendite: “Il volume non e’ stato abbastanza elevato per giustificare cio'” – ha detto l’analista.
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