Dopo un’apertura cauta, gli indici azionari statunitensi imboccano con decisione la strada dei guadagni e al giro di boa sono stabili in forte rialzo.
Il Nasdaq viaggia nettamente sopra i 1.600 punti. Il Dow si muove sopra i 9.000.
Alle 18:00 italiane (le 12:00 ora di New York) al New York Stock Exchange erano stati scambiati 614 milioni di pezzi, mentre al Nasdaq ne erano passati di mano 1.119 milioni. Al Nyse i titoli in rialzo erano 2.300, contro 808 in ribasso, mentre al Nasdaq il rapporto era di 1.997 a 960. I nuovi massimi al Nyse erano 358, contro 2 nuovi minimi, mentre al Nasdaq il rapporto era di 201 a 3. L’indice della volatilita’ implicita VIX segnava un rialzo del 2,90%, a 23,10 punti. Al mercato obbligazionario, il rendimento sulla scadenza a 10 anni (TNX), benchmark della categoria, si attestava al 3,321%, mentre quello sulla scadenza a 2 anni era all’1,202%.
Da segnalare che il rendimento sui titoli a 2 anni si muove sotto il tasso sui Fed Fund. A determinare il rally dei Treasury sono le aspettative di un’ulteriore riduzione del costo del denaro alla prossima riunione del FOMC (24-25 giugno). Tony Crescenzi, chief bond market strategist di Miller, Tabak & Co., sottolinea che negli ultimi 14 anni questo evento si e’ verificato solo in altre cinque occasioni e che ciascuna di esse e’ stata seguita da un taglio dei tassi.
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Ad innescare gli acquisti e’ stato il dato nettamente migliore delle stime sull’indice dei direttori degli acquisti per il settore dei servizi, che a maggio si e’ attestato a 54,5 punti, contro i 50,7 di aprile e i 52,0 previsti dal mercato. Ricordiamo che i 50 punti rappresentano la soglia di demarcazione tra un comparto in contrazione e uno in espansione.
Nel complesso in linea con le previsioni il dato rivisto sulla produttivita’ del primo trimestre (+1,9%, contro il +2,0% del consensus e il +1,6% della precedente rilevazione), comunicato prima dell’apertura dei mercati.
Secondo Jade Zelnik, chief economist di RBS Greenwich Capital, intervistato dal sito CBSMarketWatch.com, i dati confermano la tendenza della Corporate America a ridurre le ore lavorative per tenere sotto controllo il costo del lavoro in uno scenario di rallentamento della domanda. “La determinazione delle aziende a far crescere i margini ha si’ contribuito al miglioramento dei profitti, ma ha anche creato una ripresa senza posti di lavoro”.
Cresce intanto l’attesa per la riunione della Bce sui tassi, in calendario domani. Le stime sono per un taglio di 50 punti base. Le prospettive di un allentamento della politica monetaria del Vecchio Continente rendono meno appetibili i titoli denominati in euro: la valuta comunitaria perde terreno nei confronti di dollaro (minimo di seduta a 1,1665) e yen.
Sul fronte internazionale, ha innervosito gli investitori nel pre-borsa la notizia dell’esplosione in un palazzo nei pressi della Borsa di Parigi. L’allarme e’ rientrato quando e’ stato accertato che si era trattato di una fuga di gas, e non di un attentato.
Il presidente Bush e’ in Giordania, dove ha ottenuto il si’ condizionato del primo ministro israeliano, Ariel Sharon, a uno Stato palestinese. Dopo l’appoggio dei Paesi arabi alla Road Map, la pace in Medio Oriente appare ora un obiettivo piu’ raggiungibile.
A livello settoriale, acquisti aggressivi su compagnie aeree (indice di riferimento XAL ai massimi del 2003), software (GSO) e networking (NWX). In calo invece il comparto auto (DJ_ATO), sull’onda del profit warning della divisione statunitense di DaimlerChrysler (DCX – Nyse). Tra i singoli titoli da segnalare l’exploit del colosso dell’intrattenimento Walt Disney (DIS – Nyse) sulla scia dei commenti bullish di Credit Suisse First Boston.
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