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BORSE UE: SEGNALI DI CAPITOLAZIONE

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I fortissimi cali delle borse europee oggi indicano che molti investitori stanno abbandonando i mercati azionari, incassando quello che possono, per tenersi i contanti in banca senza investirli in obbligazioni.

Infatti, mentre i listini toccano minimi che non vedevano dal 1998 o dal 1997, si nota anche l’assenza di acquisti sul mercato obbligazionario. In pratica, gli investitori non si fidano di alcun strumento finanziario e preferiscono stare alla finestra per vedere come si evolve la situazione.

Le paure di una recessione, ingigantite dai timori di nuovi attacchi terroristici contro gli USA nell’ambito di un conflitto tra Stati Uniti e Afghanistan, stanno abbattendo le borse di tutto il mondo dall’11 settembre. Ma oggi è la prima volta, dicono gli analisti, che si vedono segnali di resa da parte di investitori che pigliano i soldi e scappano.

Per esempio, subito dopo gli attacchi al World Trade Center e al Pentagono alcuni investitori hanno cercato di vendere titoli delle compagnie di assicurazioni che avrebbero dovuto pagare i danni, e comprare i titoli di società, come Generali, che non sono invece molto esposte sugli Stati Uniti. Ma ecco che oggi Generali perde il 10,8% a €23,20. Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso, cosa che non si vedeva dagli anni ’70.

Parte dei crolli in Europa è dovuta a investitori USA che vendono i loro beni e chiudono le loro posizioni in Europa per portarsi i soldi a casa o, come nel caso delle grosse società e banche USA, comprare i propri titoli per sostenerli ora che sono stati autorizzate a farlo.

Un’altra causa può essere dovuta a vendite massiccie da parte delle assicurazioni che liquidano le loro posizioni azionarie per pagare i danni legati agli attacchi a New York e Washington.

Un’altra ragione ancora sono le vendite da parte di grandi investitori arabi che temono che in caso di conflitto i loro beni negli USA e in Europa vengano congelati.