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Borse Ue riducono le perdite. Contrastati i futures Usa

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Si riduce la discesa delle principali borse europee, oggetto oggi di realizzi, dopo l’exploit della vigilia. Pochi gli spunti dal fronte congiunturale, tranne l’occupazione in Germania che torna a crescere nel secondo trimestre e la ripresa della produzione nel settore delle costruzioni della Zona Euro.

Tra le piazze finanziarie, Francoforte e Zurigo si portano sulla parità mentre Parigi riduce il calo allo 0,11%. Frazionale la discesa di Londra -0,55%. Anche Affari lima le perdite e dopo aver ceduto più dell’1%, ora vede il Ftse Mib e l’All Share arretrare dello 0,30% circa.

Intanto giungono segnali di debolezza dai derivati statunitensi, che lasciano presagire un avvio sottotono per la borsa di Wll Street, in assenza di dati macro rilevanti. A tre ore e mezza circa dall’inizio della giornata di contrattazioni, i futures sul Dow Jones salgono di 9 punti, quelli sul Nasdaq cedono di 0,50 punti e quelli sullo S&P 500 avanzano di 0,20 punti.

Da segnalare che proprio qualche minuto fa sono arrivate le indicazioni dell’Ocse, che hanno evidenziato che, nell’arco del secondo trimestre nell’area euro il Pil è aumentato dell’1% , trainato dall’espansione del 2,2% dell’economia della Germania. Il rapporto ha affermato anche che l’economia americana e quella giapponese hanno rallentato il passo.

Da segnalare che ieri, da dare linfa ai listini azionari europei, è stata proprio la buona performance di Wall Street , che poi nel finale ha visto il Dow Jones segnare un balzo a tre cifre e interrompere così la serie di cinque sedute consecutive di ribassi. Molto bene anche lo S&P 500 e il Nasdaq: il merito è stato tutto delle notizie arrivate sia dal fronte aziendale che economico, che hanno risollevato la fiducia degli investitori.

Sulla scia dei mercati statunitensi, ha fatto bene così anche la borsa di Tokyo stamame, frenata tuttavia dal clima attendista, per l’attesa dell’esito dell’incontro la settimana prossima tra il primo ministro Naoto Kan e il governatore della Banca del Giappone Masaaki Shirakawa.

L’Europa ha invece scelto subito la strada delle prese di profitto, dopo i rialzi di ieri, riflettendo così un sentiment improntato alla cautela. Ma al momento gli investitori tornano a posizionarsi su alcuni titoli.

Pochi comunque gli spunti dal fronte congiunturale, tranne l’occupazione in Germania che torna a crescere nel secondo trimestre e la ripresa della produzione nel settore delle costruzioni della Zona Euro.

Non mancano in ogni caso alcune valutazioni positive: intanto, a dispetto della debolezza odierna della moneta unica, gli investitori appaiono al momento molto fiduciosi sull’area euro, grazie al buon esito delle aste sui titoli di stato. I fari sono puntati poi anche sulle dichiarazioni di Moody’s , secondo cui al momento i rating di Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania sono “ben posizionati” e fermi a livello AAA: detto questo, l’agenzia di valutazione ha precisato anche che è diminuita la distanza da un peggioramento del rating.

Intanto sul paniere principale di Piazza Affari tornano i segni più. Bene Fondiaria, che si è subito confermata eccezione del Ftse Mib, e che ora sale dell’1,76%. Acquisti anche su Unipol(+0,83%), Tenaris (+0,49%), Luxottica (+0,41%) e Italcementi (+0,17%).

Riducono le perdite Buzzi Unicem (-0,57%), Finmeccanica (-1,06%), Geox (-0,92%), Impregilo (-0,48%) e Prysmian (-0,45%). Ribassi inferiori rispetto alle prime battute anche per Parmalat (-0,42%) e i petroliferi Eni (-0,68%) e Saipem (-0,58%).

Tra i bancari sotto i riflettori soprattutto Unicredit, visto che, secondo quanto riportato dalla stampa, la Lega Nord vorrebbe muoversi per sbarrare la strada ai libici in Piazza Cordusio facendo pressioni sulla Cariverona (azionista di Unicredit), perché chieda alla Consob di accendere un faro sulle dinamiche del rafforzamento libico. Intanto il titolo passa debolmente in territorio positivo dopo aver perso più dell’1%.

Guardando agli altri mercati, recupea la moneta unica, dopo le prese di profitto iniziali;il cross eur/usd infatti scambia al momento a 1,2905 dollari rispetto alla chiusura di ieri 1,2883.

A dare ossigeno alla divisa di Eurolandia la vigilia, soprattutto il successo delle aste di finanziamento in Irlanda e Spagna che hanno bilanciato la delusione per l’indice tedesco Zew. Ma nel pomeriggio, i dati macro Usa hanno dato nuova forza al dollaro. Il biglietto verde ha beneficiato in particolare del dato relativo alla produzione industriale degli Stati Uniti, che è cresciuta molto più del previsto, a dispetto delle recenti indicazioni che avevano indicato un rallentamento dell’economia.

Sempre sul fronte economico Usa, si sono confermati ieri in linea con le attese invece i prezzi alla produzione, mentre ancora una volta hanno deluso i numeri relativi al mercato immobiliare: a luglio l’indicatore che misura l’avvio di nuovi cantieri è sì salito, ma al di sotto delle previsioni.

Oggi la giornata economica degli Stati Uniti si conferma piuttosto povera: alle 13.00 circa ora italiana saranno diffusi i numeri sulle richieste di prestito immobiliare e più tardi, alle 16:30, sarà la volta delle scorte di petrolio Usa.