Al giro di boa e in attesa delle indicazioni che arriveranno da Wall Street, le borse europee proseguono la giornata di contrattazioni in territorio positivo, riducendo tuttavia i guadagni. Un sostegno arriva comunque dai futures sugli indici della Borsa statunitense, che riportano una performance al rialzo.
Il contratto sul Dow Jones sale di 15 punti, quello sul Nasdaq avanza di 7 punti e quello sullo S&P 500 cresce di 2,50 punti.
Tra i listini del Vecchio Continente, Milano fa +0,35%, Londra +0,25%, Francoforte +0,04%, Parigi +0,56%, Bruxelles +0,12%% e Amsterdam torna piatta con un +0,03%.
Sotto i riflettori intanto il balzo dell’euro, che sfiora quota 1,38 dollari e sale ai massimi da otto mesi e mezzo. La moneta europea passa di mano a 1,3770 dollari, dopo aver toccato un massimo di 1,3794 dollari, sulla scia della mossa a sorpresa della Boj. Giu’ lo yen a 114,88 sull’euro, dopo essere calato fino a 115,09. Dollaro/yen a 83,41.
Tornando all’azionario, la seduta è meno effervescente. Certo, si guarda con favore alla manovra della Bank of Japan, che a sorpresa ha abbassato i tassi di interesse tra lo zero e lo 0,1% e che ha deciso di istituire anche un fondo per acquistare asset. La duplice manovra è stata messa in atto nella speranza di fermare la corsa del Superyen nei confronti delle principali valute mondiali mettendo le ali ai maggiori titoli esportatori. Immediata è stata la reazione dei listini nipponici: la mossa è stata apprezzata soprattutto dai titoli esportatori come Sony e ha permesso così al Nikkei di terminare con un guadagno dell’1,47% a 9.519 punti. Molto bene anche il Topix che porta a casa un +1,26% a quota 833 punti.
Almeno in Europa, però, l’entusiasmo nipponico non si è ripetuto, nonostante vari tentativi in mattinata di puntare più verso l’alto. D’altronde, rimane sotto i riflettori il susseguirsi di notizie non confortanti sullo stato di salute dell’Irlanda. Ieri pomeriggio la Banca Centrale irlandese ha invitato il governo ad attuare una politica di tagli più ampia per rendere il deficit del 2011 credibile agli occhi del mondo, abbassando le stime sul PIL di quest’anno e del 2011. E a peggiorare il quadro è intervenuta oggi Moody’s, che ha messo il rating sui titoli di stato irlandesi sotto osservazione, per un possibile taglio.
Da segnalare poi il crollo di Wall Street di ieri, con gli indici statunitensi che sono stati zavorrati dallo scivolone di Microsoft e Alcoa su un downgrade e American Express alle prese con seri problemi di antitrust. Di fatto, per gli indici americani, quella di ieri è stata la peggiore seduta in un mese.
Intanto è attesa oggi per l’ISM dei servizi di settembre, che sarà pubblicato negli Stati Uniti nel pomeriggio.
Tra le commodities sempre tonici il petrolio a 81,64 dollari e l’oro, quest’ultimo che tocca nuovi record storici, .
Intanto, guardando ai titoli quotati a Piazza Affari, oggi fari su Generali /a>, dopo la decisione di Merrill Lynch di rimuovere il titolo dalla lista dei meno preferiti.
Occhio anche a Brembo /a>, che beneficia del giudizio sempre di Merrill Lynch di alzare il target price a 9 euro dal precedente 7,5 euro.
Ed è in corsa Fonsai /a>, sul rafforzamento dell’industriale francese Vincent Bollorè nella controllante Premafin, che da molti viene letto come un appoggio alla famiglia Ligresti, mentre per alcuni nasconde ben altro.
In bella mostra anche il titolo Azimut /a>, in vista della pubblicazione dei dati sulla raccolta dei fondi comuni in agenda domani.