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Borse Ue recuperano tutto, futures Usa attendisti

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In attesa di conoscere le indicazioni che arriveranno dal fronte economico degli Stati Uniti l’azionario europeo continua a scontare la crisi esplosa in Egitto e anche la decisione di Moody’s di tagliare il rating del paese.

La nuova ottava è partita decisamente all’insegna del pessimismo, ma ora il tono sembra migliorare, grazie alle rassicurazioni egiziane sulla regolarità del passaggio delle navi nel Canale di Suez. I mercati finanziari evitano così il panico.

Da segnalare che circa 2,9 milioni di barili di greggio passano per il canale ogni giorno ( circa il 2,6% della produzione globale) e l’impatto di un’interruzione del flusso di farebbe sentire soprattutto in Europa. Dopo aver testato nella notte un massimo a 99,97 dollari, il Brent non riesce a toccare quota 100 dollari al barile, mentre riguardo al Wti scambiato a New York il valore è di 89,21 dollari, in calo di 13 centesimi rispetto all’ultima rilevazione di venerdì. Vendite anche sull’oro, che sul Comex è quotato a 1.327,1 dollari l’oncia, con uno scivolone superiore a 14 dollari.

Intanto i futures americani sono pressocché piatti: quelli sul Dow Jones scendono di appena 2 punti (-0,02%), quelli sul Nasdaq salgono di 2,75 punti (+0,12%) e quelli sullo S&P sono in aumento di 3 punti (+0,13%). Tra le notizie in arrivo dagli Stati Uniti, in calendario anche gli utili del colosso petrolifero Exxon Mobil.

Tornando in Europa, gli indici riducono le perdite. Alle 13 circa ora italiana, dopo aver perso più dell’1%, il Ftse Mib perde lo 0,36%. Londra fa -0,25%, Francoforte cede lo 0,34%, così come Parigi, mentre Madrid sale dello 0,32%.

Euro a New York in recupero sul dollaro a quota 1,3670 e in rialzo sullo yen a 112,38. La moneta unica cresce anche sul franco svizzero a 1,2895. Contro lo yen guadagna inoltre il dollaro a 82,19.

Sui rialzi dell’euro incide la pubblicazione delle stime sull’inflazione dell’Eurozona relative al mese di gennaio che, pur in linea con le previsioni, parlano di un tasso al 2,4%, in rialzo rispetto al precedente 2,2% e al massimo dall’ottobre del 2008. Si torna a scommettere così su un rialzo anticipato dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea.

Tornando al Ftse Mib la borsa sconta in modo particolare la crisi egiziana: molte sono infatti le blue chip che operano nel paese, visto che l’Italia è il primo partner commerciale dell’Egitto tra i paesi dell’Unione europea. Sotto pressione per questo motivo Italcementi (-3,43%), Impregilo (-2,46%), Buzzi Unicem (-1,18%). Il listino continua a veder prevalere il segno meno. Fiat scende dell’1,29% in attesa dei conti dell’americana Chrysler e Eni, sulla scia di rumor relativi sempre all’Egitto, arretra dell’1,38%.

Rialzi invece soprattutto per Ubi Banca (+3,33%) e Parmalat (+1,98%).