Società

Borse Ue negative, pesano banche e auto. Male anche i futures americani

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Le borse europee proseguono la seduta in territorio negativo nell’attesa dell’avvio delle contrattazioni di Wall Street, che saranno caratterizzate dall’assenza di dati economici rilevanti. Alle 13 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones perdono 30 punti (-0,26%), quelli sul Nasdaq arretrano di 3,25 punti (-0,15%) e quelli sullo S&P 500 cedono 3,60 punti (-0,29%).

Fa lo stesso anche la piazza di Milano, che nei primi minuti di contrattazione si era confermata il listino migliore e che ora vede il Ftse Mib cedere lo 0,8% circa.A livello settoriale, in Europa va male soprattutto il settore delle auto (indice -3,26%), che penalizza i mercati di Parigi e Francoforte (qui i listini perdono l’1% circa, Madrid fa invece anche peggio con un -1,68%,).

Le vendite travolgono anche Fiat, che era partita bene con un incremento superiore all’1% e che ora invece finisce in fondo al listino cedendo il 2,7%, insieme ad altri titoli come Italcementi, Pirelli, Impregilo e Diasorin, Exor. Tra i titoli migliori Buzzi Unicem, Saipem, Tod’s e Campari che mettono a segno però rialzi frazionali inferiori al mezzo punto percentuale.

Da segnalare che oggi la borsa di Londra rimane chiusa.

La seduta è difficile anche per le banche, che si confermano uno dei peggiori settori in Europa, continuando a sentire le pressioni della crisi finanziaria che ha investito il Vecchio Continente. L’indice Stoxx banks mostra un ribasso di quasi l’1%, risentendo della peformance negativa di alcuni importanti player europei.

A Parigi resta in apnea Societè Generale, che conferma un calo vicino al 2%, seguita da Credit Agricole che flette dell’1,6% e BNP Paribas dell’1,5%. La situazione non è rosea neppure a Francoforte, dove Commerzbank arretra dell’1,13%. Meglio Deutsche Bank che mostra una piccola perdita frazionale.

Rosso intenso per le spagnole Santander -2,8% e BBVA -1,6%. A Milano spicca fra i peggiori MPS con una flessione dell’1%, seppur minore delle colleghe europee, mentre Mediobanca ed Intesa Sanpaolo confermano ribassi frazionali. Anche la Popolare Milano ed Unicredit mostrano una discesa di circa mezzo punto.

Volgendo invece lo sguardo ai listini asiatici, da segnalare che la Borsa di Shangai ha chiuso in ribasso dell’1,9%, cedendo pesantemente dopo essere salita in precedenza dell’1,5%. Il calo è arrivato dopo l’aumento dei tassi di interesse cinesi, deciso il giorno di Natale. Giù i titoli immobiliari, finanziari ed energetici. Tokyo ha invece concluso la sessione in crescita dello 0,8%, con l’indice Nikkei salito a 10.355,99 punti.

Sul mercato valutario, l’euro continua la ripresa sul dollaro e, scambiando a 1,3158 a New York, punta verso quota 1,32. La moneta unica sale anche sullo yen a 108,98, mentre il rapporto dollaro/yen è in calo a New York a 82,82.

Sui mercati delle commodities, il petrolio rimane ai massimi degli ultimi 26 mesi ma ora sul Nymex scende di 25 centesimi a 91,26 dollari al barile. Bene invece l’oro, che sul Comex guadagna 1,2 dollari a 1.381,7 dollari l’oncia.