A metà mattinata si accentuano le perdite a Piazza Affari e su tutte le Borse europee.
Alle ore 11.50 circa, a Milano Ftse It All -1,8% e Ftse Mib -1,8%, a Londra Ftse100 -1,7%,a Parigi Cac40 -2,3% e a Francoforte Dax -1,3%.
I listini scendono sulle prese di beneficio degli investitori all’indomani della seduta record di ieri e per la rinnovata incertezza sui traballanti conti di alcuni stati europei, mentre sono in flessione anche i futures su Wall Street.
Sul listino milanese riprendono le vendite sui titoli bancari con Banco Popolare (-4,1%), Intesa (-4%), Mediobanca (-4%), Bpm (-3,5%), Mps (-3,8%) e Unicredit (-3,1%).
Di fatto, all’indomani dei poderosi rialzi di ieri, i titoli bancari rimangono pressocché indifferenti all’upgrade sul settore arrivato da Morgan Stanley
Male anche le costruzioni con Impregilo (-4,2%9 e gli energetici con Saipem (-2,9%), In controtendenza le tlc con Tiscali (+4,5%) nel giorno del cda e Telecom (+2,8%).
In generale, in Europa la giornata è particolarmente nera per il comparto minerario che, oltre a patire la generale ondata di profit taking dopo il rally dei listini la vigilia, soffre in modo marcato alcuni dati macro cinesi diffusi oggi.
Secondo il National Bureau of Statistics della Cina, infatti, i prezzi al consumo di aprile sono saliti ad un ritmo più veloce di quanto atteso. Contestualmente la produzione è cresciuta di quasi il 18% ma meno di quanto stimato dagli analisti. Tali dati mettono in apprensione i maggiori players delle materie prime, che temono un rallentamento del colosso asiatico ed un conseguente calo degli introiti.