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Borse Ue incerte, futures Usa su in attesa di dati

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In attesa dell’avvio delle contrattazioni di Wall Street, Piazza Affari continua a mostrare ancora tutta la sua debolezza (con il Ftse Mib che cede lo 0,16%), così come anche le altre borse europee, a eccezione di Francoforte (+0,49%). Londra è appena sotto la parità con un -0,05%, così come Parigi, mentre Madrid arretra dello 0,71%.

A livello settoriale, guadagnano in Europa le auto, chimici, tlc e media. Male invece i tecnologici e i bancari.

nell’attesa di conoscere alcuni dati economici provenienti dal fronte Usa-attesi i prezzi import-export, la bilancia commerciale e la lettura preliminare della fiducia dell’università del Michigan – i future sul Dow Jones salgono invece di 17 punti, quelli sul Nasdaq di 3 punti e quelli sullo S&P 500 di 2,80 punti.

Tornando a Piazza Affari, tra i titoli migliori del Ftse Mib salgono Bulgari (+2,75%), Prysmian (+2,70%). Lottomatica (+1,49%), Mediaset (+1,30%) e Italcementi (+1,29%).

Dopo un’apertura promettente i bancari e gli assicurativi fanno invece dietro front. In calo Banca Popolare di Milano (-1,88%), Fondiaria Sai (-1,43%), Ubi Banca (-1,13%), Unipol (-1,35%) e Unicredit (-1,13%).

Alessandro Frigerio, di Rmj Sgr, fa notare in una intervista a Class Cnbc che le ultime sedute sono state caratterizzate comunque “dagli acquisti sui titoli finanziari italiani e spagnoli”. Piazza Affari è riuscita così recentemente a beneficiare dei rialzi del settore, bastonato nelle settimane precedenti.

Gianmaria Bergantino, di Bank Insinger precisa però di non provare interesse ora per il settore bancario; oltre al problema dei debiti sovrani europei, infatti, c’è ancora la questione dei parametri che dovranno essere rispettati in base a quanto stabilito da Basilea III. E a tal proposito “le banche italiane sono meno capitalizzate rispetto alla media europea”.

Sul mercato valutario, il cross eur/usd è a New York a 1,3247.. Guardando al futuro del rapporto di cambio, intervistato sempre da Class Cnbc, Gian Marco Salcioli di Citigroup afferma che nel breve, ovvero nell’arco di 2/3 settimane, il cross potrebbe scendere anche fino a 1,30; ma, aggiunge, “riteniamo ancora che in un’ottica di 6-mesi mesi l’euro salirà fino a 1,40-1,43”.

Nelle ultime ore, sicuramente non hanno aiutato l’euro l’ennesimo taglio di scure al rating dell’Irlanda da parte di Fitch e i problemi in seno al Parlamento dublinese sul via libera alla manovra finanziaria, propedeutico all’ottenimento del pacchetto di aiuti da parte dell’Unione.

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio salgono di 45 centesimi a 88,82 dollari al barile, mentre quelli sull’oro quotati sul Comex scendono di 3,1 dollari a 1.389,7 dollari l’oncia.