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Borse Ue in rialzo, Milano tra le migliori. Futures Usa contrastati

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A metà giornata Piazza Affari incrementa i guadagni, beneficiando soprattutto dei solidi rialzi delle banche. Il Ftse Mib registra un progresso superiore all’1%. In realtà la performance del comparto bancario è positiva in tutta Europa, per merito dei risultati di bilancio migliori delle attese comunicati ieri dall’americana Citigroup. Tuttavia il resto dei listini Ue sconta maggiormente i cali dei tecnologici successivi alle trimestrali poco convinceti di Ibm ed Apple.

Inoltre si guarda all’indice Zew tedesco, appena pubblicato: il dato, relativo al mese di ottobre, è peggiorato a -7,2 rispetto al -4,3 di settembre. La buona notizia è che il calo è inferiore rispetto alle stime degli analisti che indicavano un valore a -9. Si tratta tuttavia del secondo mese con indice negativo dopo oltre un anno e, peggio ancora, la fiducia tedesca è ai minimi in 21 mesi. Migliora invece l’indice relativo alla situazione corrente con un valore di +72,6 rispetto al +59 di settembre che rappresenta il massimo dal settembre 2007.

Detto questo, dopo aver ridotto i guadagni, le borse europee tornano anch’esse a puntare verso l’alto, sebbene con toni più dimessi. Alle 13 circa ora italiana Parigi sale dello 0,42%, Francoforte dello 0,32%, Londra dello 0,10% e Zurigo dello 0,55%.

L’Europa aspetta a questo punto Wall Street, per avere maggiori indicazioni sul da farsi. Il trend dei futures si rivela però al momento misto, con il contratto sul Dow Jones che sale di 2 punti, quello sul Nasdaq che perde 17,50 punti e quello sullo S&P 500 in flessione di 2,30 punti.

Il comparto bancario resta oggi in attesa di altre importanti trimestrali, come quella di Goldman Sachs e BofA. Sul fronte economico, oggi dagli Usa sono previsti solo i numeri sull’avvio di cantieri e nuovi permessi edilizi. Questi ultimi forniranno comunque qualche indicazione sullo stato di salute del mercato immobiliare USA che, insieme a quello del lavoro, è attualmente una spina del fianco per la ripresa economica.

Sui mercati valutari, gli scambi sono invece ancora sottotono per l’euro nei confronti del biglietto verde, dopo aver sfiorato ieri nuovamente la soglia degli 1,40 dollari. Il cross eur/usd scambia infatti a a quota 1,3898 usd rispetto agli 1,3949 della chiusura precedente. Tra le commodities ripiega anche il petrolio a 82,54 dollari al barile, mentre il prezzo spot dell’oro si aggira attorno ai 1.364 dollari.

Intanto, tornando a Piazza Affari, è la Popolare di Milano che guida i rialzi, salendo del 2,74%, conquistando la vetta del paniere principale. Seguono a ruota Mps (+2,58%) e il Banco Popolare (+1,82%). Bene inoltre Unicredit (+1,84%) e Intesa Sanpaolo (+1,74%). Sul Ftse Mib prevale in generale il segno più, a eccezione di pochi altri titoli come Eni (-0,49%) -che si allinea con la debolezza evidenziata dall’intero comparto oil a livello europeo. -, Saipem (-0,44%) e Italcementi (-0,82%).

Sotto i riflettori ancora Enel (+0,25%): secondo l’AD della società, Fulvio Conti, i risultati del Gruppo saranno superiori sia alle attese della società sia a quelle del mercato. Per Enel Green Power, ha detto inoltre Conti, la quotazione alle borse di Milano e Madrid resta la soluzione preferita ma altre vie sono sempre percorribili.

Tonica Terna (+1,11%) il cui Cda ha approvato la distribuzione dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2010, 87 centesimi per azione ed ha dato il via libera alla vendita del Solare a Terra Firma per un valore stimato tra 620-670 milioni di euro. Oggi Morgan Stanley ha alzato il target price a 3,25 euro da 3,20 euro. Su infine anche la Fiat (+1,02%), per il cda di giovedì sulla terza trimestrale. Guaagni anche per Impregilo (+1,96%) e Azimut Holding (+1,98).