Roma – Giornata di rialzi per l’azionario europeo, che si è allineato sia ai guadagni messi a segno dalla borsa di Tokyo sia ai buy che hanno interessato successivamente Wall Street .
A Piazza Affari il Ftse Mib è salito così dell’1,01%; guadagni meno sostenuti per Londra (+0,33%), mentre Parigi e Francoforte sono avanzati rispettivamente dello 0,83% e dell’1,78%.
Da segnalare, stando a quanto riporta Reuters, che gli acquisti delle ultime sedute hanno portato l’azionario globale a salire a un livello vicino ai massimi delle ultime tre settimane, complici lo smorzarsi delle preoccupazioni da parte degli investitori sulla situazione in Libia e Giappone. “E’ come se i mercati avessero voglia di tentare di voltare pagina”, ha commentato Ben Potter, analista di IG Markets.
Ad alimentare i buy sull’azionario europeo sono stati soprattutto i titoli del settore delle risorse di base; il sottoindice relativo dello Stoxx Europe 600 è arrivato a salire infatti del 2% nella sessione odierna. Bene anche le auto, con l’indice di riferimento di auto e componenti auto in aumento dell’1,7%.
I problemi economici in Europa ci sono ancora; la Commissione europea ha reso noto infatti che l’indice che misura il sentiment nel complesso dell’Eurozona è sceso a marzo a 107,3 punti dai 107,9 punti di febbraio, al di sotto delle attese del consensus. Tuttavia, come ha precisato in un’intervista al Wall Street Journal Martin Vliet di Ing, “nonostante il calo di marzo, il sentiment rimane sopra la media in modo significativo” e dunque si crede ancora “in un recupero della crescita dell’eurozona nel primo trimestre dell’anno”.
Inoltre. “le situazioni che vivono il Giappone e il Medio oriente non andranno a deragliare la crescita globale o i mercati – ha detto, parlando a Bloomberg Television, Larry Kantor, responsabile della ricerca presso Barclays Capital – Le valutazioni sono appetibili e la crescita, almeno nei paesi del nord, è solida. Ci sono ancora margini di rialzo”.
Detto questo, le pressioni sui titoli di stato europei aumentano. Oggi sono stati venduti per l’ennesima volta i titoli portoghesi e greci, all’indomani della decisione di S&P di tagliare il rating sui debiti dei due paesi. I rendimenti dei bond portoghesi a due anni hanno testato un nuovo record storico e si sono susseguite le indiscrezioni secondo cui l’ex colonia Brasile tenterà di salvare le sorti del paese lusitano.
Inoltre, guardando nello specifico a Piazza Affari, all’indomani del forte tonfo di Ubi Banca, il Ft ha strigliato le banche italiane, ribadendo il problema della necessità di aumentare i livelli del loro capitale, invece che di puntare sui ricchi dividendi. A tal proposito, oggi gli investitori hanno guardato alle dichiarazioni di Banca Popolare di Milano, che ha detto di non aver bisogno di nessun aumento di capitale. Il titolo è salito così di quasi il 4%.
Tra i titoli migliori, anche Mediolanum (+4,86%), Exor (+3,53%), Tenaris (+3,12%), Prysmian (+2,67%), Generali (+2,72% e Campari (+2,09%). Ma la maglia rosa è andata a Enel Green Power, che ha segnato un rally superiore al 5%. Tra i pochi segni negativi, Finmeccanica (-1,06%) e Intesa SanPaolo (-0,46%).
Occhio a Piazza Affari anche all’assemblea dei soci del Lingotto , la prima da quando c’è stato lo spin off tra Fiat Spa e Fiat Industrial. Sergio Marchionne, amministratore delegato del Lingotto, si è detto fiducioso sulla possibilità di centrare gli obiettivi del 2011. Fiat Spa è salita però di appena lo 0,15%, mentre Fiat Industrial ha guadagnato mezzo punto percentuale circa.
Sul fronte delle commodities i futures sul petrolio quotati a New York scendevano alle ore 17 di 70 centesimi a $104,09 al barile, mentre il Brent era in flessione di appena 6 centesimi a $115,10. Oro in lieve rialzo, a $1.420,3 l’oncia (+$2,8).
Riguardo al mercato valutario l’euro si è indebolito contro il dollaro a $1,4094, rafforzandosi ulteriormente contro lo yen oltre quota 117. Dollaro/yen in rialzo a 83,02.