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Borse Ue in rialzo, ignorano Spagna e Portogallo

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Milano – Sessione positiva per le borse europee, che dopo una partenza incerta sono riuscite a lasciarsi alle spalle i problemi che riguardano i Piigs, in particolare il Portogallo e la Spagna. I listini sono stati incoraggiati anche dall’andamento di Wall Street , che ha visto il Dow Jones riconquistare quota 12.000. Hanno inciso poi positivamente anche alcune storie societarie europee di rilievo, che hanno permesso soprattutto al settore retail di puntare verso l’alto. L’indice che rappresenta il settore, ovvero lo Stoxx Europe 600 Index, è arrivato a salire dell’1,4% durante la sessione.

A sorpresa, nonostante l’annuncio delle dimissioni del premier portoghese Jose Socrates, la stessa Lisbona si è confermata tra i listini migliori. Milano e’ salita dell’1,5%, Londra fa segnare un +1,47%, Francoforte +1,9%, Parigi +1,41% e Madrid +1,11%.

Tuttavia i segnali di tensione non mancano: i rendimenti dei decennali portoghesi a due e dieci anni sono schizzati a nuovi record dopo la notizia delle dimissioni rassegnate dal premier Jose Socrates , sconfitto in Parlamento per la bocciatura del suo piano di austerity sui conti pubblici.

Occhi rivolti anche alla Spagna, che ha assistito al downgrade di ben 30 banche da parte di Moody’s. La situazione per la Spagna e il Portogallo- che fanno parte dei Piigs – è di fatto preoccupante. Ma è anche vero che alcuni economisti hanno affermato convinti che non ci sarà nessun effetto domino dal Portogallo.

E di fatto sul fronte valutario l’euro è tornato a rimbalzare oltre quota $1,41, fino a $1,4189, guadagnando anche sullo yen a 114,72. Questo, a dispetto delle previsioni di Warren Buffet , che non considera improbabile un crack della moneta. In ribasso invece il rapporto usd/yen a 80,85.

Sul fronte delle commodities, nuovo massimo storico dell’oro, balzato fino a $1.446,40 l’oncia, in rialzo più di $8. In grande spolvero anche l’argento, al record a $38,07. In crescita anche i futures quotati a New York con scadenza ad aprile, saliti a $106,20 il barile (+27 centesimi) e il Brent scambiato a Londra a $115,73, in aumento di 18 centesimi.

Tornando a Piazza Affari, rally di Autogrill (+3,25%). Forte balzo anche di Fiat, che è salita del 4,70%. Unicredit +3,79% dopo i conti di ieri; bene anche Stm (+3,33%) e Azimut Holding (+2,24%).

Tra i titoli peggiori Mediaset, dopo la decisione di Ubs di tagliare il rating da “buy” a “neutral”. Rivisto al ribasso anche il target price, che è stato portato da 5,2 a 4,7. Il titolo ha perso più del 2%. Ma la maglia nera è andata a BPM, con gli investitori che temono un aumento di capitale. Il titolo è sceso di quasi il 4%; giù anche Fondiaria-Sai (-1,33%).

Occhi puntati sempre su Parmalat dopo le critiche di Confindustria al decreto anti takeover.