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Borse Ue, i sell off sui bancari si abbattono su Milano

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Milano – Piazza Affari ha continuato a viaggiare in territorio negativo, confermandosi fino alla fine il listino peggiore del Vecchio Continente. A zavorrare l’indice sono stati i sell off sui bancari proseguiti per tutto l’arco della giornata.

L’indice italiano ha così perso l’1,04% circa: meglio gli altri listini europei, con Londra che ha chiuso pero’ in rialzo dello 0,41% e Parigi dello 0,27%. Francoforte ha perso lo 0,06% e Madrid lo 0,15%. Di certo, a innervosire gli investitori è stato tra le altre cose l’arrivo del downgrade dei rating di Portogallo e Grecia da parte di S&P. In particolare ora il rating sul Portogallo è lontano dalla valutazione spazzatura di un solo gradino.

Tornando a Piazza Affari, protagonista indiscussa della giornata (ma in negativo) è Ubi Banca, con il titolo che ha avuto prima difficoltà ad avviare la sessione e che poi, subito dopo, ha ceduto il 10% arrivando durante la mattinata a scendere dell’11%. Di fatto, in concomitanza con l’annuncio dei risultati di bilancio relativi al 2010, la banca ha annunciato l’intenzione di lanciare un aumento di capitale di fino a 1 miliardo di euro entro l’estate.

A Milano si teme ora che anche altre big del settore bancario possano decidere di andare verso la stessa direzione: indiscrezioni riguardano infatti anche la Banca Popolare di Milano, che potrebbe procedere a un aumento di capitale compreso tra 500 e 600 milioni di euro. Il titolo cede più del 6%.

Male tra i titoli bancari anche Unicredit (-3,78%) e Intesa SanPaolo (-4,45%): forti smobilizzi anche su Banco Popolare, che è arretrata del 6,5%, mentre Mps, dopo i conti, che pur hanno messo in evidenza un aumento degli utili nel 2010 in forte crescita, si è allineata alla performance del settore cedendo il 4,71%.

Tra i titoli non bancari, attenzione a Fiat (+1%), che ha annunciato l’emissione obbligazionaria di titoli a cinque anni denominati in euro.

In generale l’Europa continua a scontare il problema dei Piigs: una ricerca di S&P parla proprio dell’effetto che uno shock dei tassi di interesse avrebbe sui paesi interessati: la conseguenza potrebbe essere una ricapitalizzazione di un quarto delle banche europee, che avrebbe un impatto forte sul Pil aggregato delle aree interessate.

Intanto, oggi lo spread tra Portogallo e Germania è arrivato a testare il nuovo massimo storico. Più confortanti i risultati dell’asta sui Btp che hanno messo in evidenza rendimenti in deciso calo. Poco mosso il Bund. da segnalare l’intervista del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai microfoni di Maria Bartiromo di Cnbc: Napolitano ha escluso la possibilità di un ricorso a un piano di salvataggio per l’Italia.

Dal fronte economico, l’Ocse ha reso noti i dati sull’inflazione, rendimenti in deciso calo, che hanno messo in evidenza il forte impatto del petrolio sull’inflazione media, cresciuta al 2,4%.