(WSI) – Avvio in denaro per le borse europee dopo i guadagni di ieri, dovuti anche ai positivi dati macro Usa che hanno pesato più dei timori sull’accordo di
salvataggio della Grecia e alla politica restrittiva della Cina. La piazza di Tokyo è ancora chiusa oggi, mentre Londra riapre dopo la festa nazionale di ieri.
Le borse europee nel pomeriggio di ieri hanno cancellato le perdite iniziali
sulla scia dell’avvio positivo di Wall Street, dove la crescita delle spese per
consumi ha alimentato l’ottimismo di una ripresa economica.
Sulla situazione della Grecia continua a dominare un atteggiamento di cautela anche dopo l’accordo raggiunto nel weekend sul pacchetto di aiuti, tra timori di ostacoli politici e dubbi sulla capacità di Atene di implementare le severe misure di austerità concordate in cambio dei fondi.
Il pacchetto ha alleviato i timori di un default sovrano nel breve termine ma deve comunque ottenere le approvazioni dei parlamenti e lascia aperta la questione di quale paese europeo fiscalmente vulnerabile possa essere il
prossimo.
Occhi puntati questa mattina sulla banca svizzera Ubs, che ha aperto in buon rialzo dopo avere superato le attese degli analisti mettendo a segno l’utile trimestrale più forte dall’inizio della crisi.
TITOLI
Ubs (EUR17,04): i forti ricavi da trading nel reddito fisso e margini del
wealth management in crescita hanno aiutato la banca svizzera a registrare per i primi tre mesi 2010 un utile netto di CHF2,2 mld, sopra la media delle attese di CHF2,0 mld. Il numero uno Oswald Gruebel ha detto che Ubs è sulla strada giusta per rispettare gli obiettivi di medio-termine e ha affermato di aspettarsi “un graduale miglioramento nei risultati del wealth management e dell’asset management”.
Hermes (EUR101,65): il gruppo francese del lusso è balzato di oltre il 2% ieri dopo la morte dell’ex Ad Jean-Louis Dumas, che secondo i trader ha alimentato speculazioni di takeover.
PIAZZA AFFARI
Apertura in lieve rialzo per Piazza Affari, con l’indice FTSE/MIB in area 21.700 pts. Attenzione rivolta alle società legate al fotovoltaico dopo che ieri il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia, Stefano Saglia, ha dichiarato che il nuovo Conto energia, gli incentivi per il settore fotovolatico, dovrebbe essere approvato dalla conferenza Stato- Regioni entro la fine di maggio.
La riduzione attesa, a partire dal 2011, è intorno al 20%, in linea con la riduzione dei costi dell’installazione dei pannelli. Il piano è atteso da migliaia di imprese produttrici di pannelli e di energia solare che stanno risentendo dell’attuale incertezza del quadro normativo. Tra le aziende del settore, ieri si sono messe in luce ErgyCap e Pramac con rialzi superiori al 10%.
Occhi puntati anche a Pirelli RE, balzata di oltre il 9% ieri dopo la notizia che il Cda di Pirelli & C in agenda oggi esaminerà, tra l’altro, l’operazione di separazione di Pirelli RE dal gruppo.
Da monitorare infine Fiat dopo i dati poco confortanti sulle immatricolazioni auto di aprile in Italia (vd. sotto). Oggi sono in calendario i Cda sui risultati del primo trimestre di TI Media, Credito Artigiano, SS Lazio, Pirelli, Olidata, Aut. To-Mi, Mirato, TXT E-Solutions.
TITOLI
Fiat (EUR10,01): il mercato dell’auto in Italia segna un ribasso a doppia
cifra, con Fiat che registra una contrazione molto più decisa rispetto all’andamento generale, dopo la fine degli incentivi. Secondo le cifre del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni di auto in Italia in aprile sono calate del 15,65% su anno a 159.971 veicoli. Il gruppo Fiat segna un ribasso del 26,2% su anno a 49.156 unità, con una quota di mercato scesa al 30,73% dal 31,27% di marzo e dal 35,14% di aprile 2009. Il mercato risente da questo mese della fine degli incentivi in quanto vanno a esaurimento gli ordini accumulati a fine 2009. Marzo aveva ancora un segno positivo con un +20% circa.
MACROECONOMIA
In Germania, le vendite al dettaglio sono calate del 2,4% in termini reali in
marzo, su base congiunturale. Lo indica la rilevazione preliminare dell’Ufficio
federale di statistica. La flessione di marzo, a fronte di attese per un dato
invariato, si confronta con il +1,1% di febbraio. Su base tendenziale le vendite
sono aumentate del 2,7%, contro la flessione dello 0,4% di febbraio. Le attese
erano per un -0,6% a/a.
Sul fronte Grecia, il membro del consiglio governativo della Bce Liikanen ha
detto stamane che, dopo l’accordo sul pacchetto di aiuti al Paese ellenico, la
situazione generale è in miglioramento, ed ha definito appropriati i tassi
d’interesse precisando però che alla fine saliranno dagli attuali minimi storici. Liikanen ha aggiunto di non vedere un collasso dell’eurosistema e che è
importante che i paesi imparino dalla crisi greca. L’economia, secondo Liikanen, vedrà la ripresa guidata dai paesi in via di sviluppo.
In Australia, la Banca centrale dell’Australia ha annunciato oggi un rialzo dei
tassi di 25 bp al 4,5%. Di recente le stime di crescita del Pil del paese sono
state riviste al rialzo e supereranno probabilmente quelle del 2009. In agenda oggi i beni durevoli e le pending homes di marzo in Usa.
CAMBI E COMMODITIES
Sul mercato dei cambi, lo yen è scivolato ai minimi da otto mesi e mezzo contro il dollaro dopo buoni dati macro Usa che hanno accentuato le attese di un rialzo dei tassi nel corso dell’anno, mentre la Banca del Giappone dovrebbe restare in ritardo nell’attuazione di una politica monetaria più restrittiva.
L’euro si mantiene poco lontano dal minimo dell’anno registrato sulla valuta
Usa di 1,3112, con il persistere dei timori sull’effettiva riuscita del pacchetto di aiuti alla Grecia. Intorno alle 09:00 l’Eur/Usd scambia a 1,3155, mentre lo yen quota a 124,80 sull’euro e a 94,85 sul dollaro.
Sul fronte delle commodities, sulle piazze asiatiche il greggio è sceso in area
USD86,0 al barile sulla forza del dollaro e sull’atteso rialzo delle scorte Usa.
Intorno alle 09:00 il future wti scambia a USD86,05 al barile.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
I titoli di stato della Zona Euro hanno aperto sostanzialmente invariati dopo che i buoni dati macro Usa hanno appesantito i Treasuries ma i timori relativi alla Grecia hanno costituito un sostegno per i titoli rifugio. I mercati finanziari hanno ieri avuto una tiepida reazione all’accordo per un pacchetto da EUR110,0 mld alla Grecia da parte della Ue e del Fmi, con i scambi poco vivaci anche per la chiusura di Londra. Permangono i dubbi sulla capacità della Grecia di tener fede al rigido piano di austerità promesso, mentre il piano di finanziamento deve ancora passare al vaglio dei parlamenti nazionali.
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