In attesa dell’avvio della sessione dei mercati americani e soprattutto della Fed, le borse europee proseguono la seduta odierna in rialzo. Fin dall’inizio della giornata di contrattazioni ha aiutato la performance di Wall Street, che ieri nel finale è riuscita a limitare i danni.
Il trend si spiega anche con il discorso di Obama, che è piaciuto alla comunità degli operatori finanziari. Altre spinte sono arrivate dall’Asia, con il recupero dell’indice di Shanghai che, con un rialzo dell’1,17%, ha recuperato dai minimi degli ultimi quattro mesi (Tokyo ha chiuso invece in rosso).
Attesa oggi per l’apertura dei lavori del World Economic Forum a Davos, in Svizzera e per, appunto, il verdetto della Fed, ovvero con la decisione sui tassi in arrivo alle 20.15 ora italiana. In calendario anche alcuni dati economici Usa e i risultati di bilancio di Boeing, Starbucks, Qualcomm e Xerox. Nel frattempo, i futures sul Dow Jones salgono di 36 punti, quelli sul Nasdaq avanzano di 8,50 punti e quelli sullo S&P 500 crescono di 5,60 punti.
Tornando al Vecchio Continente, Londra (+1,33%), Parigi (+1,07%), Francoforte (+1,24%) e Madrid (+1,05%) sono tutti in territorio positivo, mentre il Ftse Mib riagguanta la soglia dei 22.000 punti persa ieri con un incremento e alle 13 ora italiana circa avanza dello 0,90% circa. Occhio anche al listino di Atene, che è brillante con un +2,6%.
Tra i titoli positivi quotati sul Ftse Mib, Parmalat (che balza di quasi il 6% con 3 milioni di pezzi scambiati) dopo che Mf ha dato dettagli sulla volontà di alcuni fondi che detengono il 17% del capitale di proporre nomi per il rinnovo del cda.
Rally anche di Fiat Industrial (+4,3%), e Stm (+3%). In crescita sempre tra i titoli migliori Pirelli (+2,46%) e Mediaset (+3%). E Stm snobba totalmente il sell di S&P e balza del 3,49%. Debolezza invece sui finanziari, anche se Unicredit guadagna lo 0,49%; giù invece Mps (-0,33%), Intesa SanPaolo (-0,53%), Banco Popolare (-0,96%) e soprattutto Ubi Banca (-2,40%), che sconta il giudizio underweight di Morgan Stanley. Si salvano al momento oltre Unicredit anche Banca Popolare di Milano (+0,16%) e Mediolanum (+0,47%). Tra altri titoli in rosso Fondiaria-Sai (-0,86%) e Italcementi (-2,42%).
Sul fronte valutario, l’euro ha continuato la sua corsa e si è attestato sopra quota 1,37, a 1,3723, dunque ai nuovi massimi in ben dieci settimane, per poi limare i guadagni a New York e scambiare a 1,3691. Il dollaro è sotto pressione invece sullo yen a 82,15, mentre contro la valuta nipponica la moneta unica si attesta in aumento a 112,49.
In generale, gli analisti rimangono comunque positivi sulla moneta unica intravedendo un target a 1,40 usd nel breve-medio termine. E tornando a Piazza Affari, c’è anche chi parla di un target del Ftse Mib a 23.000-23.100, raggiungibile entro la fine di febbraio.
Infine, sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio scambiati sul Nymex salgono a 86,70 dollari al barile, in crescita di 51 centesimi rispetto all’ultima rilevazione di ieri, mentre le quotazioni dell’oro mettono a segno un incremento di 3,7 dollari, a 1.336 dollari l’oncia.