Società

Borse Ue e futures Usa puntano verso l’alto

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Milano – Le borse europee tornano a recuperare terreno, dopo la performance mista che ha caratterizzato le prime ore della giornata di contrattazioni. Come sottolinea Tommaso Federici di Banca Ifigest nel corso di una intervista a Class Cnbc, sui mercati azionari è presente comunque molta volatilità, complice la scadenza di alcune opzioni. Ma al momento anche Milano rialza la testa, e a sostenere gli indici sono proprio i titoli bancari, che prima avevano messo sotto pressione l’indice.

Il Ftse Mib balza ora dello 0,90%; ancora meglio fanno Francoforte (+1,33%), Parigi (+1,34%) e Londra (+0,94%), mentre Madrid rimane debole con un +0,32%.
Da segnalare i risultati dell’asta spagnola: la Spagna ha collocato titoli a dieci e trenta anni per un valore di 3,219 miliardi di euro e la performance è stata in realtà mista. In calo i titoli di stato dei paesi periferici e anche il Bund, per la rinnovata propensione verso il rischio e per le incertezze che assediano ancora il mercato dei Piigs.

Il recupero dei listini europei è aiutato anche dalla performance dei futures americani, che registrano un trend positivo. (vedi quotazioni a fondo pagina). Attesi oggi importanti dati macroeconomici dal fronte degli Stati Uniti, tra cui le richieste iniziali settimanali dei sussidi di disoccupazione e le vendite di case esistenti. In Europa, si attende poi alle 15 ore italiane anche il discorso del presidente della Bce Trichet.

Certo, il sentiment di mercato all’inizio non è stato aiutato dal dato relativo al Pil giapponese, che ha confermato come il paese abbia scontato pesantemente gli effetti del terremoto e dello tsunami dello scorso 11 marzo, scivolando in recessione nei primi tre mesi del 2011: la contrazione dell’economiaè stata pari al 3,7%, ben oltre le attese. A tal proposito Federiciha affermato che il dato è particolarmente preoccupante “per gli effetti che la recessione della terza economia al mondo potrà avere a livello globale”.

Ma un elemento che smorza le preoccupazioni è rappresentato dalle minute della Fed che sono state diffuse nella giornata ieri che, come fa notare sempre Federici, hanno dimostrato il proseguimento di politiche espansive e di tassi bassi almeno fino alla fine di quest’anno. In America, inoltre, si sono ridotte le aspettative sull’inflazione.

Il problema Grecia è però onnipresente: attenzione oggi alle ultime dichiarazioni del membro della Bce Stark sugli effetti che una ristrutturazione del paese avrebbe.

Intanto le preoccupazioni, come dimostra l’andamento dello spread BTP/Bund, sono rivolte anche all’Italia e al listino Ftse Mib, che da un po’ sta sottoperformando l’andamento degli altri listini.

Guardando alla performance di oggi, tra i titoli quotati sul Ftse Mib si mettono in evidenza ora proprio le banche, che all’inizio avevano frenato la sua performance, tanto che il listino a un certo punto era sceso anche dello 0,50%. Il titolo migliore è Azimut, che segna un balzo del 2,66%; seguono Banca Mps (+1,78%), Mediobanca (+1,64%), Fiat (+1,53%), Unicredit (+1,49%) e Ubi Banca (+1,45%). I peggiori titoli sono invece Tenaris (-1,02%), Fiat Industrial (-0,77%) e Prysmian (-0,62%). Da segnalare che Fiat Spa sale dopo il raggiungimento di un accordo con le banche per il rifinanziamento di Chrysler.

Sul fronte valutario l’euro torna a puntare verso quota $1,43 e al momento si attesta a $1,4287. La moneta unica guadagna anche sul franco svizzero a 1,2621, sullo yen, a 117,02, mentre il rapporto usd/yen è in crescita a 81,90.

I futures sul petrolio tornano a quotare sopra quota $100 al barile, guadagnando mezzo punto percentuale e attestandosi a $100,63 al barile, mentre l’oro è poco sotto quota $1.500 l’oncia, in calo di $4 a 1.491,8 al barile. Bene l’argento, che avanza di 24 centes a $35,34 l’oncia.

Intanto alle 12.45(le 6.45 ora di New York) il future sull’indice S&P500 sale di 5,10 punti (+0,39%), a quota 1.343,80.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’in crescita di 6,75 punti (+0,29%), a 2.368,25.

Il contratto sull’indice Dow Jones sale di 44 punti (+0,35%), a 12.576.