Milano – L’azionario europeo continua a essere dominato dal segno meno e a incrementare le perdite: male soprattutto il settore delle banche, con l’indice di riferimento che perde il 2,5%. Giù così, in attesa di Wall Street , (vedi quotazioni a fondo pagina) i listini di Londra (-0,81%), Francoforte (-0,81%), Parigi (-1,10%), Zurigo (-1,57%), Milano (-1,5%).
Pesa anche la performance poco confortante dell’Asia, che ha scontato la decisione di Pechino di alzare la riserva obbligatoria per la quarta volta quest’anno, a un livello record. Gli stessi futures Usa registrano a tre ore circa dall’inizio della giornata di contrattazioni una performance al ribasso, in attesa degli utili del colosso finanziario Citi. Il consensus di Thomson Reuters prevede un utile per azione di 9 centesimi, contro i 15 centesimi per azione dello stesso periodo dello scorso anno.
A Milano intanto soffrono i titoli delle società che staccano le cedole dei dividendi, soprattutto Telecom Italia che perde più del 6% (da segnalare tuttavia che su base omogenea il titolo fa -0,20%). Stacca la cedole
a per i dividendi anche Fiat, che riesce comunque a registrare una performance positica e guadagna lo 0,87% circa: il titolo beneficia delle indiscrezioni secondo cui il Lingotto potrebbe acquisire un altro 16% di Chrysler, entro il mese di giugno. Ma al momento non sono arrivate conferme dal Lingotto. Si guarda poi anche alle dichiarazioni di Sergio Marchionne su Ferrari.
Proseguono intanto le vendite su BPM – in vista del cda di domani, su cui si parlerà della questione spinosa dell’aumento di capitale voluto da Bankitalia: il titolo perde il 3,4%. Male anche Mps (-2,73%), Unicredit (-2,52), Banco Popolare (-2,97%) e Intesa SanPaolo (-2,32%).
In generale in Europa i riflettori sono ancora sulla Grecia, che avrebbe comunque smentito di nuovo la richiesta di una ristrutturazione. Sotto i riflettori anche il boom del partito ultranazionalista alle elezioni della Finlandia; partito che si è messo sotto i riflettori per le sue posizioni ultraconservatrici e anti euro .
Proprio per questo momento sul fronte valutario l’euro registra oggi una performance negativa e scende a quota 1,4320. Si teme anche il momento cruciale per il Portogallo, visto che proprio il piano di salvataggio a favore del paese potrebbe essere messo a rischio dalla posizioneanti euro della Finlancia. Riguardo agli altri rapporti di cambio, l’euro/yen scende a 118,54, e l’euro/franco svizzero è in calo a 1,2825. Giù contro lo yen anche il dollaro, a 82,76.
Sul fronte delle commodities, i futures con scadenza a maggio quotati sul Nymex sono in ribasso e perdono più dell’1%, attestandosi a $108,59 al barile, dopo che l’ Arabia Saudita ha deciso di tagliare la produzione. L’oro e l’argento hanno toccato invece nuovi massimi, rispettivamente a $1.488,50 e a $43,35 per oncia, scontando ancora i timori sul debito sovrano in Europa. Al momento però le quotazioni ritracciano dai record, con l’oro che scambia in calo di $1,7 a 1.484,3 e l’argento -sempre comunque in rialzo – a $42,92.
Alle 12.30 (le 6:30 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 8,5 punti a quota 1.310,20 (-0,64%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 11,25 punti a 2.298,50 (-0,49%).
Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in calo di 73 punti (-0,59%) in area 12.230.