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Borse Ue e futures giù. In due giorni azionario globale ha perso $1,6 trilioni

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Milano – Dopo aver chiuso al minimo degli ultimi tre mesi e mezzo nella giornata di ieri, sulla scia del forte calo della propensione al rischio, le borse europee hanno aperto in rialzo, per poi tornare a essere preda delle vendite. E anche l’andamento dei futures Usa non promette nulla di buono.

Da segnalare che nella giornata di ieri l’indice di riferimento europeo European FTSEurofirst 300, che comprendere i titoli più importanti dei listini del Vecchio Continente, ha chiuso in calo del 2,2% a 1.084,70 punti: si è trattato della perdita peggiore dallo scorso 30 novembre. Inoltre, sempre ieri, l’indice di volatilità V1XI, tra i principali barometri che misurano l’ansia presente sull’azionario, è balzato vicino al record degli ultimi 10 mesi.

A livello globale, gli ultimi giorni di sell off sui nmercati azionari hanno bruciato più $1,6 trilioni di valore di mercato. Detto questo, sempre Nomura ha affermato che le perdite sono state probabilmente eccessive, in quanto “ci sono poche prove” di problemi reali di insolvenza o di liquidità.

Sfumato così l’effetto della borsa di Tokyo, che ha chiuso in rally del 5%. L’attenzione rimane sul problema della centrale nucleare di Fukushima, dove in questo momento gli elicotteri stanno gettando acqua per raffreddare il reattore 3.

Alle 12 circa ora italiana, Il Ftse Mib scende dello 0,8%. Giù anche Londra (-0,88%), Madrid (-0,1,23%), Parigi (-0,097%). Vira in rosso anche Francoforte che, dopo aver perso il 5% nella giornata di ieri, ora fa -0,16%. In generale tra i settori soffrono i bancari e gli assicurativi che soffrono anche l’effetto Moody’s che ha rivisto al ribasso di due livelli il rating sul debito del Portogallo .

“Ci sono problemi che stanno rendendo il mercato nervoso. E’ difficile riuscire a capire al momento le implicazioni di quanto sta avvenendo nella centrale nucleare di Fukushima”, ha commentato in una intervista a Reuters Jane Coffey, fund manager di Royal London Asset Management. E a livello settoriale si teme per i titoli legati al lusso. “In termini di impatti sulle società europee del lusso, riteniamo che le conseguenze potrebbero essere significative, visto che il Giappone al momento è il mercato del lusso primario a livello globale”, hanno scritto gli analisti di Nomura in una nota.

Sul fronte valutario l’euro si indebolisce e scende dello 0,43% a $1,3935. La moneta unica è in flessione anche nei confronti dello yen a 112,46; scende sullo yen anche il dollaro a 80,67.

Sul fronte obbligazionario, attenzione all’asta del Portogallo. Il paese ha emesso 1 milardo di euro in titoli T-bill a 12 mesi. Il rendimento medio è salito al 4,33% e il collocamento dei bond è avvenuto con fatica. Lo spread tra i titoli a dieci anni e il Buns è in rialzo a 432 punti base. Scende invece lo spread Btp/Bund, che si attesta a 162 punti base,

A Piazza Affari soffrono soprattutto i titoli bancari: male Intesa San Paolo, titolo peggiore del Ftse Mib,con una perdita superiore al 2,5%; giù anche Mediolanum e Unicredit. Tra gli altri titoli peggiori, Fiat Industrial che cede il 2% e Buzzi Unicem.

Bene invece i titoli energetici: Enel Green Power cresce dell’1,50%, dopo la nota di Mediobanca, che ha fissato un target price a 2,4 euro (ora il titolo viaggia sugli 1,84) e un giudizio “outperform”. Su anche Enel. Tra gli altri titoli, acquisti su Parmalat (+2,8%).

Sul fronte delle commodities, tornano a salire i futures sul petrolio con scadenza ad aprile. A New York le quotazioni sono in rialzo a $98,58 (+1,47%), mentre il Brent cresce dell’1,80% a $100,47.

Alle 12:24 (le 7.24 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 perde 4 punti a 1.271,30 (-0,31%).

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 2,50 punti a 2.242 (-0,12%).

Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in flessione di 35 punti (-0,28%) in area 11.700.