Le Borse europee hanno chiuso meglio del previsto: Londra ha segnato un ribasso contenuto allo 0,33%; Parigi ha recuperato il territorio positivo e ha finito con un rialzo dello 0,06%.
A Madrid l’indice Ibex vanta l’apprezzamento maggiore: +1,52%, grazie anche al buon andamento del titolo Telefonica. Francoforte procede positiva, e segna +0,69%. Il titolo Deutsche Telekom lascia però lo 0,61% a 38,64 euro.
Con il segno più anche Zurigo, storicamente meno esposta alle oscillazioni dei titoli della New economy.
Negative invece Amsterdam, -0,66%, e Bruxelles, -0,22%.
Gli indici settoriali europei: titoli tecnologici in ribasso del 2,13%; telecomunicazioni *0,29%; media –0,53%.
La giornata è stata intensissima e caratterizzata da tre fattori importanti. Innanzi tutto, la caduta a picco dei titoli tecnologici sulla scia del tracollo americano, dove Intel già ieri sera aveva lanciato un “allarme-utili”, dovuto anche alle minori esportazioni in Europa a causa del dollaro troppo alto rispetto all’euro.
In secondo luogo, c’è stato l’intervento massiccio e concertato delle Banche centrali (europea, inglese, americana, canadese, giapponese) che hanno comprato euro sui mercati aperti. La mossa ha restituito fiducia.
Infine, c’è stata la nascita di Euronext, la Borsa federata tra quelle di Parigi, Bruxelles e Amsterdam, primo passo verso la Borsa pan-europea che si propone di competere con Wall Street.
(Vedi anche Euro:
Banche centrali intervengono sui mercati e Borse: parte Euronext e guarda a Londra )