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Borse Ue chiudono positive, a Milano balzo di Fiat Ind.

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Milano – Chiusura al rialzo per Milano e le altre borse europee, che hanno ignorato fin dalla prima mattinata il calo della borsa di Tokyo e dei listini asiatici, puntando verso l’alto.

Piazza Affari ha visto l’indice Ftse Mib salire dell’1,19% grazie soprattutto ai balzi di Fiat Industrial, Exor, Intesa SanPaolo ed Enel. Protagonista indiscussa è stata comunque Parmalat che è arrivata a mettere a segno un rally fino al 9% – per poi azzerare gran parte dei guadagni -in attesa del rinnovo del cda. Tra i pochi titoli negativi, Autogrill e Impregilo, entrambe in ribasso di oltre l’1%.

Riguardo agli altri listini, Londra è salita dell’1,76%, Parigi ha fatto +2,33%, Francoforte +1,96% e Madrid +2,35%. In generale, sui mercati europei una ulteriore spinta è arrivata da Wall Street, che è tornata a correre nonostante i forti rialzi dei prezzi del petrolio, alimentati dalle tensioni geopolitiche: queste oggi hanno visto sotto i riflettori soprattutto il Bahrein, con l’Iran che ha minacciato la guerra.

I futures quotati sul Nymex con scadenza ad aprile verso le ore 17 salivano così del 2,65% a $100,63 al barile. Balzo anche per il Brent, in crescita del 2,84% a $113,74. Ancora acquisti sull’oro, avanzato di $6,2 a $1.402,30 all’oncia.

Con un occhio rivolto sempre ai problemi nucleari del Giappone e in attesa della riunione di emergenza del G7 che si terrà alle 23 ora italiana, i mercati azionari hanno scelto la strada delle ricoperture, alla vigilia delle scadenze tecniche di marzo.

La giornata è stata positiva anche per l’euro che ha superato in mattinata la soglia di $1,40 attestandosi fino a $1,4036, ai massimi dallo scorso 8 novembre 2010. Al momento il cambio è pari a $1,4002, sempre in rialzo.

A incidere positivamente sulla moneta unica europea, è stato il dato relativo alla produzione del settore delle costruzioni dell’Eurozona, che nel mese di gennaio ha registrato un incremento dell’1,8%. Riguardo alle altre valute, dopo aver toccato il record storico sul dollaro a 77,16, lo yen ha ridotto i forti guadagni e al momento il rapporto usd/yen è in rialzo a 78,88. Lo yen è sceso anche nei confronti dell’euro, con il rapporto eur/yen in crescita a 110,48.

Fari anche sull’andamento del rapporto tra euro e franco svizzero, che era arrivato a scendere nelle ore precedenti fino a 1,2439 e che ha recuperato a 1,2629 (ore 17). Secondo una nota di Barclays, tuttavia, se dovesse venir sfondata la soglia di 1,24, l’euro potrebbe arrivare a perdere fino a 1,21 nei confronti della moneta elvetica.

Riguardo al mercato dei titoli di stato la Spagna ha collocato 4,1 miliardi di titoli del debito pubblico, con rendimenti misti: in ribasso quelli a 10 anni e in rialzo quelli a 30 anni.

Tornando alla situazione generale dei mercati, intervistato da Class Cnbc, Carlo Aloisio, di Unicredit, ha sottolineato che forse “oggi è la prima giornata in cui i mercati azionari, compreso quello giapponese – sebbene con un nuovo calo-, sono tornati a muoversi in modo un po’ più razionale, mettendo da parte l’emotività delle ultime sessioni”.