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Borse Ue a tentoni, prevale il nervosismo

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Dopo un avvio di seduta contrastato le borse europee riducono le perdite.

Londra cede lo 0,07%, Parigi avanza dello 0,17%, mentre Francoforte scende dello 0,5%. Madrid guadagna l’1,4%, Atene sale dello 0,03% e Lisbona perde lo 0,14%. A Milano l’indice Ftse Mib mette a segno un rialzo invece alle 11.50 ora italiana un rialzo dello 0,85%.

Molta la volatilità presente sui listini, che si spiega con la scadenza tecnica di futures su opzioni e azioni.

In ogni caso i mercati europei tentano di frenare le perdite nonostante la performance deludente, resa nota in mattinata, dell’indice Ifo, uno dei barometri dell’andamento economico in Germania.

Il dato si è attestato di fatto a quota 101,5 nel mese di maggio, contro i 101,6 di aprile e contro un atteso aumento a 102 punti. In particolare l’indice sulla situazione attuale è sceso da 100,2 a 99,4 e quello sulle aspettative è salito da 103,6 a 103,7.

L’incertezza è comunque alta, complice anche la performance negativa di ieri di Wall Street , che ha visto il Dow Jones registrare il calo peggiore in un anno.

In particolare, il listino ieri ha chiuso in calo del 3 per cento circa, e il Nasdaq ha lasciato sul terreno oltre il 4 per cento.

Rimangono ovunque i timori sul rischio che la ripresa della congiuntura possa essere frenata dalle dure manovre di risanamento dei conti che i paesi dell’area euro si stanno affrettando a preparare.

Il tutto potrebbe finire infatti per indebolire l’intera economia globale, e ora si teme che si inneschi anche una sorta di spirale negativa di pessimismi tra gli investitori a livello globale, come fa notare David Cohen di Action Economics.

“La crisi del 2008 ha dimostrato quanto possa risultare dannoso quando gli investitori vengono presi dalla paura”, ha fatto notare l’esperto.

Intanto oggi a Bruxelles si riuniscono i ministri delle Finanze dell’Unione europea, per un incontro orchestrato dal presidente permanete dell’Ue Herman Van Rompuy, sulla “task force” destinata anche a monitorare il rafforzamento della vigilanza su economia e bilanci nell’Unione.