(WSI) – Apertura d’anno con nuovi massimi per il mercato azionario. Gli indici principali si spingono marginalmente sopra i picchi 2009 toccati a fine dicembre. Contestualmente, la volatilità implicita conferma il quadro sereno segnando nuovi minimi. Il Vix ridiscende sotto al supporto psicologico a quota 20, sui livelli dell’agosto 2008 precedenti al crash di Lehman Brothers che aveva scatenato il panico nel sistema finanziario internazionale.
Il grande movimento di rimbalzo scattato dai minimi del marzo 2009 ha portato gli indici a ridosso degli obiettivi indicati. Il Nasdaq Composite ha praticamente raggiunto la resistenza a 2320, che avevamo indicato come il grande obiettivo del bear market rally. Per mantenere un’impostazione tonica l’indice deve assestarsi sopra 2225, ma un segnale di vera e propria debolezza si avrebbe solo sotto 2110/55 (poco probabile). Al di sopra di 2320 (prematuro) la salita potrebbe continuare verso 2415 e quindi 2500. Tentativo di allungo anche del Dow Jones Industrial, che supera 10500 e dovrebbe proseguire verso il target indicato a quota 11000. Importante la tenuta del supporto a 10100. Tonico anche l’S&P500, che sale verso 1140 ed è indirizzato verso l’obiettivo a 1175-1200. La tenuta di 1065/80 conserverebbe una buona impostazione.
La grande liquidità presente e l’assenza di alternative valide continua a supportare il mercato azionario, anche se la “grande fase” del bear market rally si sta comunque chiudendo. Il rasserenamento sul fronte finanziario ha consentito la risalita degli indici sui livelli pre-crash di settembre 2008 ma per salire ancora il mercato ha bisogno di rassicurazioni anche dal fronte dell’economia reale. Prospettive di ulteriori forti salite nel 2010 al momento non ve sono, anche se marcate correzioni rimangono altrettanto improbabili.
L’anno che si apre potrebbe quindi essere una fase di assestamento, sostanzialmente laterale. Operativamente bisognerà sapere sfruttare le fasi di debolezza per accumulare posizioni, da liquidare nuovamente sui rimbalzi. Mentre negli ultimi 3 trimestri si poteva acquistare in modo generalizzato i panieri, nel 2010 sarà necessaria un’accurata selezione a livello settoriale e di singolo titolo. La strategia buy&hold, vincente negli ultimi 9 mesi, non darà probabilmente grandi soddisfazioni.
L’asset class più a rischio rimane l’obbligazionario: una risalita dei tassi provocherà una correzione dei corsi; la liquidità in uscita dai bond si allocherà, verosimilmente, in parte sul mercato azionario (continuando a supportarlo) ma soprattutto sulle commodities, che già nell’ultimo mese hanno dato ottimi segnali nonostante il rimbalzo del dollaro. Un ritorno dell’inflazione, nel secondo semestre dell’anno, non farebbe che accentuare queste tendenze.
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