Giornata-no per le borse europee, al traino della flessione del comparto bancario che risente delle preoccupazioni sui conti societari alla luce della perdurante debolezza dell’economia di Eurolandia. La Commissione europea ha recentemente rivisto al ribasso le stime sulla crescita di Eurozona nel 2005 e anche per il prossimo anno; l’ultimo ‘warning’ è giunto ieri dal membro della Bce John Hurley che ha affermato che la ripresa per l’area non si prevede a breve termine.
Le banche, maggior gruppo industriale dei 18 all’interno dello Stoxx 600, trascinano dunque in basso l’indice che chiude segnando un -0,3%. Il Dow Jones Stoxx 50 registra nel finale un calo dello 0,4% e l’Euro Stoxx 50 si attesta a -0,5%.
Andando a vedere la giornata-no dei colossi finanziari, si segnala il calo dell’1%, a 67,06 euro, di Deutsche Bank e l’1,3%, a 473,5 pence, lasciato sul terreno dalla blasonata britannica Lloyds. Royal Bank of Scotland cede l’1,1%, a 1,651 pence, risentendo anche delle indiscrezioni di stampa che sarebbe in procinto di vendere la quota del 2,8% detenuta in Santander per assicurarsi una partecipazione nella Bank of China. Santander cede da parte sua lo 0,9%, a 9,35 euro.
Al di fuori del comparto bancari, procede la fase negativa del comparto auto invischiato in una crisi profonda. Psa Peugeot Citroen cede il 2,3%, a 48,62 euro .
Tra i tonfi di giornata, la copertina va comunque alla produttrice svizzera di chip Micronas che lascia sul terreno il 10% circa, a 45,8 franchi svizzeri, risultando la maglia nera dello Stoxx 600. Il gruppo ha lanciato un warning sul fatturato 2005, ribaltando la precedente stima di guadagni nel range dell’1-5%.
Archivia mestamente la giornata la numero uno delle catene di supermercati in Gran Bretagna, Tesco, che ha comunicato per il secondo semestre fiscale una crescita degli utili frenata rispetto a quanto riportato per la prima parte del’anno.
Nella terra di Albione sorridono comunque i grandi magazzini Marks & Spencer, in rialzo del 3,2%, a 352 pence, dopo aver comunicato che gli utili ante imposta dell’anno fiscale chiuso il 30 marzo scorso sono risultati meno peggio delle precedenti stime.
Milano si è allineata alla giornata-no delle maggiori piazze internazionali ma tra i cali generalizzati del comparto bancario, dove spicca l’1,5%, a 2,481 euro, ceduto da Bnl, si segnalano i guadagni di Antonveneta, che sale dello 0,59% a 25,72. Con gli ultimi acquisti sulla banca padovana, intanto, è emerso il sorpasso compiuto dalla Popolare Lodi (-2,83% a 8,52) rispetto ad Abn Amro.
Quanto a Fiat, ieri protagonista in positivo, inverte la rotta e cede l’1,47%, a 5,275 euro. Le indiscrezioni di una conversione delle privilegio, smentita da Fiat, mettono invece le ali a questa categoria di azioni, in rialzo del 3,85% a 4,073, con scambi per quasi il 2,5% del capitale di categoria.
Ancora in luce Rcs, in progresso dell’1,9% a 5,148, con scambi intensi. E’ passato di mano il 2,5% del capitale del gruppo editoriale di via Rizzoli.
Giornata-no, invece, per la scuderia Tronchetti: Telecom Italia scende dell’1,28% a 2,915 euro, nel giorno dell’incontro della società con la comunità finanziaria. Tim lascia lo 0,958% a 5,165. Pirelli giù dell’1,14% a 0,9542.
Di seguito l’andamento odierno degli indici dei titoli guida delle principali borse europee. – Londra -0,54% – Parigi -0,51% – Francoforte -0,55% – Milano -0,56% – Madrid -0,34% – Amsterdam -0,54% – Stoccolma +0,57% – Zurigo -0,44%