Arrivo in ordine sparso per i listini europei, che si adattano così a una seduta incolore e cedente anche a Wall Street, mentre è il conflitto iracheno a catalizzare ancora una volta l’attenzione dei mercati.
Si registra infatti un finale di segno opposto per i comparti che maggiormente pesano sulle borse, quello petrolifero e quello finanziario, proprio a causa delle apprensioni per la situazione nel Golfo.
I titoli energetici, infatti, avanzano sulle speculazioni di un nuovo rialzo delle quotazioni del greggio, viste le attese di un conflitto più lungo del previsto, “lontano dalla fine” per ammissione dello stesso presidente Usa George W. Bush.
Mentre le stesse previsioni creano invece incertezza sui titoli dei bancari e gli assicurativi, che guardando alla difficile avanzata delle truppe angloamericane verso Baghdad perdono terreno.
Il bilancio della seduta è così di un progresso marginale per l’indice paneuropeo Dj Stoxx 50 (+0,18%). Guadagna lo 0,83% Londra, mentre Madrid si porta in rialzo dello 0,31%. Finale in calo, invece, per Parigi (-0,29%). Con Francoforte in recupero a un’ora dal finale (-0,08%) dopo le perdite maggiori segnate sulla scia del calo inatteso registrato a marzo dall’indice Ifo sulla fiducia degli imprenditori tedeschi. Sostanzialmente invariata Milano (-0,07%). Chiusure negative a Amsterdam (-0,40%), Stoccolma (-0,51%) e Zurigo (-0,39%).
Nel comparto energetico British Petroleum ha segnato un progresso dell’1,7%, Royal Dutch si è portata in rialzo dell’1,1%, mentre l’alleata Shell ha realizzato un progresso dell’1,5%. A sostenere un pò ovunque i titoli energetici, poi, é intervenuto anche uno studio dell’olandese Abn Amro, che ha rivisto al rialzo le stime sui prezzi attesi nel 2003 per petrolio e gas.
Di tutt’altra origine il rialzo dell’inglese Costain Group, in crescita di un 7,6% che ha portato al 14% i progressi segnati in due giorni sulle speculazioni che la società sarà coinvolta nella ricostruzione dell’Iraq. Secondo le voci circolate nella City, infatti, il costruttore inglese controllato dal governo malese (contrario alla guerra) avrebbe contatti con l’americana Halliburton, cui è stato affidato un controverso incarico di ripristino dei pozzi di Saddam.
I finanziari sono stati appesantiti invece dalla frenata del 4% segnata dalla tedesca Allianz. Ha ceduto, invece, il 4,6% il colosso delle riassicurazioni europee, la connazionale Munich Re. E sempre a Francoforte, è stata attiva, invece, Bayer Hypovereinsbank (+2%) sulla conferma di pensare allo spin off di un’unità attiva nei crediti ipotecari.
In luce poi, sul listino madrileno, il Banco Zarangozano, in rialzo del 4,1%, nonostante la smentita alle voci secondo le quali avrebbe raggiunto un accordo per venir rilevata dalla Barclays Bank.
Nuova giornata di passione, inoltre, per i titoli del trasporto aereo, con un calo del 3,3% per British Airways, che intende ridurre la propria capacità complessiva del 4% in aprile, per poi accelerare eventualmente i tagli al personale sui cali nella domanda innescati dalla guerra in Iraq.
Calo del 3,3% per l’ex monopolista elvetico Swisscom, dopo l’annuncio che dovrà aumentare i versamenti ai fondi pensione di circa 36 milioni di euro l’anno per fronteggiare un deficit da record. La compagnia pubblica prevede inoltre di ridurre i dipendenti di mille unità in Svizzera.
Seduta in discesa anche per la svedese Hennes & Mauritz (-4%), che ha annunciato che la redditività potrebbe non crescere ulteriormente rispetto ai valori registrati nel primo trimestre, con utili in rialzo del 43% rispetto all’esercizio precedente.
Tonfo del colosso europeo del private equity 31 Group, in calo del 10%, dopo l’annuncio che le plusvalenze realizzate dall’uscita dai propri investimenti sono state nel 2002 in discesa dell’8,4% rispetto all’anno precedente.
Debacle borsistica anche per la tedesca Loewe, produttrice di televisioni. La società ha perso infatti il 15% all’annuncio che il trimestre si chiuderà con perdite a livello operativo, a causa dell’unità italiana.
A Piazza Affari, in luce Telecom Italia (+3,40%) e Olivetti (+1,30%), mentre anche Pirellina si mette in evidenza (+2,14%). Bene i media con Hdp in rialzo dell’1,42% e Mediaset dell’1,50%, come pure i tecnologici con Stm in progresso dell’1,33%.
In calo del 3,11% Mediobanca, mentre Intesa ha lasciato il 2,45%. Debole anche Generali (-1,10%), mentre Ras ha segnato un rialzo del 2,22%. Fiat cede lo 084%, mentre Eni cede l’1,49%. Giù del 2,56% Edison, mentre Enel ha guadagnato lo 0,61%.
Nella tabella la chiusura degli indici guida delle principali piazze finanziarie europee: – Londra +0,83% – Parigi -0,29% – Francoforte (in corso) -0,08% – Milano +0,07% – Madrid +0,31% – Amsterdam -0,40% – Stoccolma -0,51% – Zurigo -0,39%.