Altro che vittima del trend ribassista. Il Nasdaq e’ in piena salute, anche troppa, se considera il rapporto prezzi/utili dei titoli che rappresenta.
Questo secondo la societa’ di consulenza finanziaria Aequilibrium Investments.
La societa’ londinese osserva che il rapporto totale medio prezzo/utili dei titoli del Nasdaq 100 e’ a quota 811. Questo significa che çhi investe sull’indice scambia titoli a un prezzo che e’ 811 volte gli utili combinati delle aziende che rappresenta.
In parole povere, questo significa che i titoli rappresentati dall’indice dell’high-tech sono nel complesso decisamente sopravvalutati rispetto alla propria capacita’ di produrre profitti.
Il rapporto prezzo/utili del Nasdaq e’ calcolato sulla base degli utili, o delle perdite, degli ultimi 12 mesi di ciascuna azienda inclusa nell’indice.
Il rapporto P/E (dall’inglese “price/earnings”, cioe’ prezzo/utili) del Nasdaq 100’non e’mai stato superiore a 165 fino a quest’anno, osserva Aequilibrium Investments.
L’altissimo P/E di quest’anno si spiega in parte con il fatto che nel 2000 molte tra queste societa’ hanno registrato pesanti perdite, se si analizzano i loro dati di bilancio con gli stessi parametri delle aziende della “0ld economy”.
Per esempio, molte aziende dell’high-tech USA hanno convinto gli analisti a escludere certi oneri straordinari dalle proprie previsioni sugli utili. Molti bilanci di queste societa’sono infatti stati annunciati “pro-forma” – una formula legalese che significa che i numeri non tengono conto, appunto, di spese operative “eccezionali”.
Ma se si vanno a considerare solo i numeri, gli utili delle societa’del Nasdaq 100 sono complessivamente in calo del 90% dagli ultimi massimi dell’indice (lo scorso marzo, quando il P/E del Nasdaq era 165).